Comunicato del Presidente della Consulta di Garanzia Statutaria
Consulta di garanzia statutaria della Regione Campania
La Consulta di Garanzia Statutaria è organo regionale autonomo previsto dallo Statuto della Regione Campania (articolo 57) e istituito con legge regionale 23 luglio 2018, n. 25.
E’ organo di alta consulenza giuridica della Regione Campania, svolge funzioni a garanzia dei principi espressi nello Statuto e dei rapporti tra gli organi da questo previsti.
La Consulta esprime pareri sulla interpretazione dello Statuto regionale, delle leggi e degli atti amministrativi generali (articolo 4 della LR 25/2018). Esprime inoltre pareri sulla conformità allo Statuto delle leggi, dei regolamenti regionali, degli atti preparatori con i quali la Regione partecipa alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari, nonché degli schemi di accordo con gli Stati esteri e degli schemi di intese con enti territoriali interni ad altro Stato (articolo 5 della LR 25/2018).
I pareri su interpretazione e su conformità possono essere richiesti dal Presidente del Consiglio regionale su deliberazione dell’Ufficio di Presidenza, ovvero dal Presidente della Regione su deliberazione della Giunta Regionale, ovvero da un quarto dei consiglieri regionali in carica.
I pareri su interpretazione sono non vincolanti e possono essere chiesti da qualsiasi organo dell’amministrazione regionale e locale della Campania. La richiesta, per essere ammissibile, deve essere adeguatamente motivata e contenere la puntuale indicazione delle norme dello Statuto oggetto del parere.
La Consulta delibera altresì sull'ammissibilità dei referendum regionali (articolo 6 della LR 25/2018).
Le sedute di audizione della Consulta sono pubbliche. Il Presidente dell'Organo può disporre che si svolgano a porte chiuse quando la pubblicità può nuocere alla sicurezza o all'ordine pubblico o alla morale, ovvero quando avvengano, da parte del pubblico, manifestazioni che possano turbare la serenità.
La Consulta è composta da un massimo di cinque membri eletti dal Consiglio regionale, scelti tra professori universitari in materie giuridiche, magistrati in quiescenza o fuori ruolo delle giurisdizioni ordinaria e amministrativa, avvocati iscritti all'albo professionale da almeno venti anni.
La Consulta gode di autonomia organizzativa e regolamentare e ha sede presso il Consiglio regionale (articolo 8 della LR 25/2018).
Il Regolamento interno, approvato dalla Consulta, disciplina il funzionamento dell’organo e, in particolare, l'organizzazione della struttura amministrativa, lo svolgimento dei lavori, la verbalizzazione delle sedute, le modalità di accertamento delle cause d'incompatibilità, d'impedimento permanente e di decadenza, le modalità di votazione nei casi non previsti dalla legge (articolo 8 della LR 25/2018).
E’ organo di alta consulenza giuridica della Regione Campania, svolge funzioni a garanzia dei principi espressi nello Statuto e dei rapporti tra gli organi da questo previsti.
La Consulta esprime pareri sulla interpretazione dello Statuto regionale, delle leggi e degli atti amministrativi generali (articolo 4 della LR 25/2018). Esprime inoltre pareri sulla conformità allo Statuto delle leggi, dei regolamenti regionali, degli atti preparatori con i quali la Regione partecipa alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari, nonché degli schemi di accordo con gli Stati esteri e degli schemi di intese con enti territoriali interni ad altro Stato (articolo 5 della LR 25/2018).
I pareri su interpretazione e su conformità possono essere richiesti dal Presidente del Consiglio regionale su deliberazione dell’Ufficio di Presidenza, ovvero dal Presidente della Regione su deliberazione della Giunta Regionale, ovvero da un quarto dei consiglieri regionali in carica.
I pareri su interpretazione sono non vincolanti e possono essere chiesti da qualsiasi organo dell’amministrazione regionale e locale della Campania. La richiesta, per essere ammissibile, deve essere adeguatamente motivata e contenere la puntuale indicazione delle norme dello Statuto oggetto del parere.
La Consulta delibera altresì sull'ammissibilità dei referendum regionali (articolo 6 della LR 25/2018).
Le sedute di audizione della Consulta sono pubbliche. Il Presidente dell'Organo può disporre che si svolgano a porte chiuse quando la pubblicità può nuocere alla sicurezza o all'ordine pubblico o alla morale, ovvero quando avvengano, da parte del pubblico, manifestazioni che possano turbare la serenità.
La Consulta è composta da un massimo di cinque membri eletti dal Consiglio regionale, scelti tra professori universitari in materie giuridiche, magistrati in quiescenza o fuori ruolo delle giurisdizioni ordinaria e amministrativa, avvocati iscritti all'albo professionale da almeno venti anni.
La Consulta gode di autonomia organizzativa e regolamentare e ha sede presso il Consiglio regionale (articolo 8 della LR 25/2018).
Il Regolamento interno, approvato dalla Consulta, disciplina il funzionamento dell’organo e, in particolare, l'organizzazione della struttura amministrativa, lo svolgimento dei lavori, la verbalizzazione delle sedute, le modalità di accertamento delle cause d'incompatibilità, d'impedimento permanente e di decadenza, le modalità di votazione nei casi non previsti dalla legge (articolo 8 della LR 25/2018).