Segnaliamo che l’Italia non risulta, al momento, in linea con gli altri Paesi Europei, a causa del mancato recepimento, lo scorso 17 dicembre 2021, della direttiva europea n. 2019/1937, avente ad oggetto il Whistleblowing.
Con il termine si fa riferimento all’istituto giuridico che concerne, come tutti sappiamo, la protezione di coloro che segnalano illeciti: si tratta di un istituto troppo spesso sottovalutato nell’ambito della lotta alla corruzione, disciplinato dall’art. 54 – bis del D.Lgs. 165/2001.
Riportiamo, di seguito, le dichiarazioni del Presidente di ANAC, Busia:
“Il 2022 è iniziato con l’Italia inadempiente nel recepimento della Direttiva Europea 2019/1937 a tutela del whistleblowing, cioè di chi segnala illeciti nel proprio ambiente di lavoro. La lotta alla corruzione non ammette cedimenti o che si abbassi la guardia. I whistleblower svolgono un ruolo essenziale nel portare alla luce fatti corruttivi o fondati sospetti di illeciti che possono minacciare l’interesse pubblico”.
L’Auspicio del Presidente Busia e, naturalmente, anche il nostro, è che l’Italia possa, in tempi brevi, mettersi in regola con la direttiva Ue.