Rita Librandi è professore ordinario di Linguistica italiana e di Storia della lingua italiana presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale".
È accademica ordinaria dell’Accademia della Crusca dal maggio 2013 (dal 2011 al 2013 è stata accademica corrispondente), socia corrispondente dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli, socia del centro di Studi filologici e linguistici siciliani. Nel febbraio 2011 il Department of Italian Studies (University of Toronto) le ha assegnato l’Emilio Goggio Chair (http://italianstudies.utoronto.ca/goggio-chair/).
È membro del comitato scientifico e di redazione dell’edizione dell’Epistolario di Caterina da Siena (Istituto Storico Italiano per il Medioevo - ISIME). Dal settembre 2013 è condirettore della rivista "Lingua e stile" del Mulino e per la stessa casa editrice dirige, dal 2010, la collana "Italiano, testi e generi". Dal 2017 è condirettore della rivista “Archivio per il vocabolario storico italiano” (AVSI). Dal 2014 è membro del comitato scientifico della collana “Vulgare Latium. Lingua, testi, storia” dell’editore Franco Angeli. Dal 2008 al 2013 è stata membro del comitato editoriale dei “Cahiers de Recherches Médiévales et Humanistes” (CRM).
Dal gennaio 2012 al dicembre 2017 è stata presidente dell'Associazione per la Storia della lingua italiana (ASLI), che rappresenta il settore disciplinare di Linguistica italiana. Per l’ASLI ha organizzato i convegni “Etimologia e storia di parole” (Firenze 2016), “L’italiano della politica e la politica per l’italiano” (Napoli 2014) e ha fatto parte del comitato scientifico del Convegno ASLI 2020, “Lessicografia storica, dialettale e regionale”.
Ha tenuto corsi semestrali (in qualità di visiting professor), cicli di lezioni e seminari presso i Departments of Italian Studies della New York University (febbraio 2018) e dell’Università di Toronto (febbraio 2020, febbraio-marzo 2011, settembre-dicembre 1998), presso il Department of Languages, Literatures and Linguistics della York University di Toronto (settembre – dicembre 1990) e presso l’Università del Western Australia (1984). Ha tenuto lezioni e conferenze in Università europee e del Nord e Sud dell’America e ha partecipato a numerosi convegni in Italia e all’estero.
È stata delegata alla ricerca dell’Università di Napoli L’Orientale dal 2014 al 2020. Dall’ottobre 2008 al settembre 2012 è stata presidente del Collegio di area didattica di Lingue, linguistica e traduzione (Università di Napoli L’Orientale) Dal novembre 2002 all’ottobre 2006 è stata preside della Facoltà di Lettere dell’Università della Basilicata. È membro del Collegio dei docenti del dottorato in Studi letterari, linguistici e comparati dell'Università di Napoli "L'Orientale".
Dal 2000 al 2017 è stata responsabile di unità scientifica di ricerca di 6 progetti di ricerca (PRIN) finanziati dal MIUR; dal gennaio 2021 è responsabile di unità di ricerca del progetto FISR (Fondi integrativi speciali per la ricerca), “Il museo della lingua italiana”.
Dal novembre 1998 al febbraio 2002 è stata professore associato presso l’Università della Basilicata e, dal marzo 2002 all’ottobre 2006, professore ordinario presso la stessa università. Dal febbraio 1984 all’ottobre 1998 è stata ricercatrice presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Pubblicazioni (si indicano solo quelle dal 2011 al 2020)
Monografie e curatele:
ü R. Librandi, Più di sacro che di profano: alcuni esempi di scrittura femminile, Firenze, Cesati, 2020.
ü R. Librandi, L’italiano della Chiesa, Roma, Carocci, 2017.
ü R. Librandi, Il dialogo dettato da Domenica da Paradiso,Lecce, Edizioni Libellula, 2016.
ü R. Librandi, La letteratura religiosa, Bologna, Il Mulino, 2012.
ü R. Librandi (a cura di), L’italiano: strutture, usi, varietà, Roma Carocci, 2019.
ü R. Librandi e R. Piro (a cura di), L’italiano della politica e la politica per l’italiano, Firenze, Cesati, 2016.
ü R. Librandi (a cura di), Lingue e testi delle riforme cattoliche in Europa e nelle Americhe (secc. XVI-XXI), Firenze, Cesati, 2012.
Saggi e articoli:
ü R. Librandi, La buona lingua è di Siena o di Firenze? All’origine di un luogo comune, in Un viaggio attraverso la conoscenza. Studi in onore di Paul A. Colilli (1952-2018), a cura di S. Casini et al., Firenze, Cesati, 2020, pp. 101-112.
ü R. Librandi, Le lingue delle università italiane nel passato, in Trame di parole. Studi in onore di Clara Borrelli, a cura di A. Cerbo e C. Vecce, Napoli, UniorPress, 2020, pp. 223-234.
ü R. Librandi, Linguistica e storia della lingua italiana, in La rete dei saperi nelle università napoletane da Federico II al 2000, a cura di C. De Seta, vol. 3, Napoli, Artem Prismi, 2020, pp. 441-445.
ü R. Librandi, I luoghi comuni sulla lingua sono duri a morire: meglio però
ü sarebbe non insegnarli alla RAI, in I temi del mese, a cura di Claudio Marazzini, Firenze, Accademia della Crusca, 2020, pp. 25-30.
ü R. Librandi, Nel contempo e al contempo, in “Italiano digitale”, XIII, 2020, pp. 26-29.
ü R. Librandi, Percorso storico, in L’italiano: strutture, usi, varietà, a cura di R. Librandi, Roma Carocci, 2019, pp. 15-42.
ü R. Librandi, Variazione linguistica, in L’italiano: strutture, usi, varietà, a cura di R. Librandi, Roma Carocci, 2019, pp. 225-233.
ü R. Librandi, Italiano standard, in L’italiano: strutture, usi, varietà, a cura di R. Librandi, Roma, Carocci, 2019, pp. 234-236.
ü R. Librandi, Una lingua silenziosa: immaginare il dialetto negli scritti di Elena
ü Ferrante, in “Kwartalnik Neofilologiczny”, 66, 2/2019, pp. 385-398.
ü R. Librandi, Picaro e picaresco, in “Italiano digitale”, XI, 2019, pp. 9-11.
ü R. Librandi, Perdere il lume della ragione, in «Acciò che il nostro dire sia ben
ü chiaro». Scritti per Nicoletta Maraschio, a cura di M. Biffi, F. Cialdini, R. Setti, Firenze, Accademia della Crusca, 2018, pp. 625-638.
ü R. Librandi, Operatori di definizione per le glosse della trattatistica in volgare
ü (secc. XIII.XIV), in “Zeitschrift für romanische Philologie”, 134 (4), 2018, pp. 1093-1113.
ü R. Librandi, Dalla devozione popolare ai modelli colti nella poesia religiosa
ü femminile, in “Annali della Scuola Normale superiore di Pisa”, 10/1, 2018, pp. 37-52.
ü R. Librandi, Le citazioni della Scrittura in volgare e la ricostruzione del
ü circuito domenicano (secc. XIV-XVI), in «In principio fuit textus».
ü Studi di linguistica e filologia offerti a Rosario Coluccia, a cura di Vito Luigi Castrignanò, Francesca De Blasi e Marco Maggiore, Firenze, Cesati, 2018, pp. 263-274.
ü R. Librandi, Astri, pianeti e paralleli: il lessico dell’astronomia e della fisica, in La Crusca e i testi. Lessicografia, tecniche editoriali e collezionismo librario intorno al Vocabolario del 1612, a cura di Gino Belloni e Paolo Trovato, Firenze-Breda, Accademia della Crusca e Libreriauniversitaria.it edizioni, 2018, pp. 503-520.
ü Librettista improvvisata? Così si dice di Vincenzina Viganò Mombelli, in “Annali dell’Università di Napoli L’Orientale” – Sezione romanza, LIX, 2017, pp. 9-24.
ü La diffusione dell’italiano tra oralità, ascolto e scrittura, in Dalla stampa al digitale: aspetti di un disagio culturale, a cura di F. Guardiani, Firenze, Cesati.
ü Aulario, in “Crusca per voi”, 2017/I, n. 54, p. 15.
ü Eccoci di nuovo sul pezzo, in “Italiano digitale”, 2017/2, pp. 32-33.
ü La Chiesa e il nuovo lessico dell’affettività, in “Treccani Magazine online”, http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/papa/Librandi.html
ü Un Sistema di metafore tra spiritualità e realtà sensibile nelle lettere di Caterina da Siena, in I domenicani e la letteratura, a cura di Paola Baioni, Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore, 2016, pp. 163-172.
ü Il corpus dell'Unità di Napoli "L'Orientale": scritti dei fondatori del cattolicesimo sociale. Un vocabolario documenta la storia, in L'italiano elettronico. Vocabolari, corpora, archivi testuali, a cura di Ludovica Maconi e Claudio Marazzini, Firenze, Accademia della Crusca, 2016, pp. 251-259.
ü Style and translation of the Biblical Citations in the “Letters” of Catherine of Siena, in Bible and Women. The High Middle Ages, a cura di K. E. Boressen e A. Valerio, Atlanta, SBL Press, 2015, pp. 267-278.
ü Una storia dell’italiano scritto per i nodi della storia della lingua italiana, in Quaderno di italianistica 2015, a cura della Sezione di Italiano dell’Università di Losanna, Pisa, Edizioni ETS, 2015, pp. 183-190.
ü La Bibbia riportata da Caterina da Siena, in The Church and the Languages of Italy before the Council of Trent, ed. Franco Pierno, Toronto, PIMS (Pontifical Institute of Mediaeval Studies), 2015, pp. 111-127.
ü Introduzione a Lessico cristiano e linguaggio biblico nella lingua comune, numero monografico di «Studium», a cura di R. Digregorio, III (2015), pp. 171-175.
ü Ancora su Giuseppe Bernardoni, corrispondente di Monti, librettista e purista per caso, in «Lingua e stile», XLIX, 2014, pp. 237-265.
ü La lingua di Boccaccio esegeta di Dante, in Boccaccio editore e interprete di Dante, a cura di Luca Azzetta e Andrea Mazzucchi, Roma, Salerno Editrice, 2014, pp. 349-368.
ü Ancora sulla formazione degli insegnanti: speranze deluse e cattive abitudini, in Lezioni di italiano. Riflessioni sulla lingua del nuovo millennio, a cura di Sergio Lubello, Bologna, Il Mulino, 2014, pp. 247-255.
ü Le lingue della ricerca e dell’internazionalizzazione, in «Classico contemporaneo», 2014, rivista on line: http://www.classicocontemporaneo.eu/
ü Tre schede bibliografiche in «Lingua e Stile», XLIX (fasc. 1 e 2), 2014, pp. 171-172 e 315.
ü Dante e la lingua della scienza, in Dante e la lingua italiana, a cura di M. Tavoni («Letture classensi», 41), Ravenna, Longo editore, 2013, pp. 61-87.
ü La comunicazione cattolica dal pulpito alla piazza: Luigi Sturzo, in Lingue e testi delle riforme cattoliche in Europa e nelle Americhe (secc. XVI-XXI), a cura di R. Librandi, Firenze, Cesati, 2012 [ma 2013], pp. 647-676.
ü L’italiano nel mondo cementa l’unità, in Nello specchio del mondo: l’immagine dell’Italia nella realtà internazionale, a cura di Paolo Frascani, Napoli, Università di Napoli “L’Orientale”, 2012 [ma 2013], pp. 317-335.
ü Le voci Paolo VI, la «spoglia bellezza» del pensiero e Papa Francesco, la spinta dell’autenticità in
http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/papale/mainSpeciale.html (2013).
ü Premessa a Il Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612) e la lessicografia italiana, Atti del Convegno (Padova-Venezia 29-11/1-12-2012), Firenze, Cesati, 2013, pp. 13-16.
ü La didattica fondante del «Tesoretto», in «Cahiers de Recherches Médiévales et Humanistes», 23, 2012, pp. 155-172.
ü Non c’è competizione senza l'italiano, in Fuori l'italiano dall'università?, Roma-Bari, Laterza, 2012, pp. 68-74.
ü Il “ballo tondo” delle lingue e l’arbëresh raccontato da Carmine Abate, in Lingue in contatto e plurilinguismo nella cultura italiana, a cura di Mirella Pasquarelli Clivio, New York – Ottawa - Toronto, Legas, 2011, pp. 57-79.
ü Stile e traduzione delle citazioni bibliche nelle Lettere di Caterina da Siena, in Donne e Bibbia nel medioevo (secoli XII-XV) tra ricezione e interpretazione, pubblicazione in quattro lingue a cura di A. Valerio, Irmtraud Fischer, Mercedes Navarro Puerto, Jorunn Økland, edizione italiana: Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, 2011, pp. 251-61.
ü La lingua e la letteratura italiane e il nuovo Regolamento per la formazione degli insegnanti, in A scuola di italiano a 150 anni dall’Unità, a cura di U. Cardinale, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 101-16.
ü Chiesa e lingua, in Enciclopedia dell'italiano, diretta da Raffaele Simone, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010-11, vol. I, pp. 197-201.
ü Le voci Modernismo e Sillabo in Itabolario. L’italiano in 150 parole, a cura di M. Arcangeli, Roma, Carocci, 2011, pp. 22-3 e 109-11.
ü Dialetto, ironia e impegno sociale di un siciliano, in Per i linguisti del nuovo millennio. Scritti in onore di Giovanni Ruffino, a cura del Gruppo di ricerca dell’Atlante linguistico della Sicilia, Palermo, Sellerio, 2011, pp. 299-303.
Umberto Franzese è laureato in Pedagogia presso l’Università di Salerno. Diplomato in lingua e letteratura inglese presso il Pitmans Institute.
Ha frequentato il Centro di Cinematografia “Gustavo Lombardo”. Insegnante – giornalista pubblicista – iscritto alla SIAE (sez. DOR). Ha insegnato presso le Scuole elementari e le Scuole superiori Augusto Righi e Isabella d’Este.
RAI – dal 1960 al 1980 – Programmi: Il Gazzettino del Mezzogiorno, il Corriere della Campania, Campania G.R. Passaporto, Ora di punta. Autore di testi teatrali: Dio salvi l’Ungheria, Gli Scioperati, Tanti quanti i fili d’erba, Sogno a A brandelli, Italia o morte, Primi passi alla ribalta. Testi di teatro-cabaret: Automitomobilemania, Napoli USAta, Le voci parlanti, Canta il sole spunti il gallo, Il Matrivorzio. Testi e programmi radiofonici: Furori e canti nelle piazze di Napoli; L’anfitrione; Procida, gemma dei campi flegrei; Un moschettiere a passeggio per Napoli. trasmessi da Radio Nuova Napoli di cui negli anni 1978-79 è stato direttore artistico. Teleuropa – autore di documentari televisivi.
Direttore dei periodici: Napoli sera, Napoli 2000, Azione meridionale, Simbol, questa Napoli. Pubblicazioni: Chi e perché, Rapporto-poesia, La radio a Napoli, Gli ambulanti napoletani, Leoncavallo di getto, Omaggio a Giuseppe Franzese, Dossier Sant’Eligio, Baedeker Mercato, Lo bello vedere di Mercato-Pendino, Facimmoce ‘a croce, Spiccioli di cabaret, Redeamus ad neapolitanum, Donna è Anima. Ha collaborato alle testate giornalistiche: Roma, Napoli Notte, Nuova Stagione, Historia, Breve l’Educatore italiano, La vita scolastica. Vera Vita, Il Campano, Equilibrio nelle arti, Ombre e luci. Albatros, Tradizione. Iniziative culturali: “Traguardo Restauro”, per il recupero e la rivalutazione di Quartiere Mercato Pendino (1996); La strada di ferro Napoli-Portici (2007); Uber die neapolitanische Sprache (2007); Caratteri, mutazioni e capricci del dialetto napoletano (2007); Hispanismos en el dialecto napoletano. Motivos de una eleccion (2008); Le gallicismes dans le dialect napolitain (2008); La canzone napoletana tra vecchi e nuovi cantori (2008). Con il patrocinio della Provincia di Napoli: Campagna per la tutela e la valorizzazione della lingua Napoletana; Napoli capitale: rassegna di documentari per scoprire, conoscere le nostre radici (2006);Premio Masaniello (2006-2019).
Maurizio de Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005 partecipa a un concorso riservato a giallisti emergenti indetto da Porsche Italia presso il Gran Caffè Gambrinus, ideando un racconto ambientato nella Napoli degli anni trenta intitolato I vivi e i morti, che diventa la base di un romanzo edito da Graus Editore nel 2006, Le lacrime del pagliaccio, poi riedito l'anno successivo con il titolo Il senso del dolore: ha così inizio la serie di inchieste del Commissario Ricciardi.
Nel 2007 Fandango pubblica Il senso del dolore. L'inverno del commissario Ricciardi, la prima opera ispirata alle quattro stagioni, cui seguono nel 2008 La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi, nel 2009 Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi e nel 2010 Il giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi.
Nel 2011 esce in libreria, questa volta per Einaudi Stile Libero, Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi; nel 2012 l'autore si cimenta in un noir ambientato nella Napoli contemporanea e pubblica con Mondadori il libro intitolato Il metodo del coccodrillo che vede protagonista l'Ispettore Lojacono. Nello stesso anno con Einaudi, oltre a pubblicare le stagioni del Commissario Ricciardi in versione tascabile, pubblica il romanzo Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi.
Nel 2013 torna in libreria con il romanzo I bastardi di Pizzofalcone, ispirato all'87º Distretto di Ed McBain, segnando la transizione del personaggio dal genere noir al police procedural, e poi con Buio per i bastardi di Pizzofalcone. Nello stesso mese all'interno dell'antologia Regalo di Natale edito da Sellerio esce un suo racconto dal titolo Un giorno di Settembre a Natale.
Nel 2014 per le Edizioni Cento Autori esce in libreria l'antologia intitolata Le mani insanguinate, una raccolta di quindici tra i suoi migliori racconti noir. Escono poi In fondo al tuo cuore, sempre per Einaudi, nuovo romanzo del commissario Ricciardi e nello stesso anno Gelo per i bastardi di Pizzofalcone, un nuovo racconto incentrato sulla squadra dell'Ispettore Lojacono. Nel luglio 2015 esce Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi e l'anno successivo Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi. Nello stesso anno il comune di Cervinara gli conferisce la cittadinanza onoraria.
Nel dicembre 2016 esce Pane per i bastardi di Pizzofalcone. L'anno 2017 vede la pubblicazione del primo di una nuova trilogia di libri di genere mistery chiamata I guardiani. Avvia nel 2018 il ciclo di romanzi sull'ex agente segreto Sara con Sara al tramonto e nel 2019, dopo due precedenti racconti, quelli sull'assistente sociale Mina Settembre con Dodici rose a Settembre.
Ha vinto il premio Scerbanenco nel 2012 e il premio Fedeli nel 2013, mentre è stato finalista del premio Bancarella sempre nel 2013. Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, spagnolo e catalano, in tedesco e francese.
Dalle sue opere sono tratte tre serie televisive: nel 2017 I bastardi di Pizzofalcone e nel 2021 Mina Settembre e Il Commissario Ricciardi.
Fa parte del gruppo di scrittori che conducono il laboratorio di scrittura con i ragazzi reclusi nell'Istituto Penale Minorile di Nisida. Nel luglio 2020 è stato nominato dal Consiglio regionale della Campania Presidente del "Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano" per promuovere iniziative di studio e ricerca sulla lingua napoletana.
Informazioni personali:
Nome e Cognome |
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ARMANDO DE ROSA |
Luogo e data di nascita |
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VILLARICCA (NA), 12/11/1949 |
Istruzione:
Laurea in Pedagogia conseguita presso l’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa”. 1996
Esperienza lavorativa:
Esperienze di Volontariato:
Socio volontario della Pro Loco di VILLARICCA dall’anno 1985.
Ha partecipato attivamente all’organizzazione delle seguenti iniziative attinenti al progetto:
Corsi di specializzazione:
Onorificenze:
Ulteriori informazioni:
Carolina Stromboli da marzo 2015 è ricercatrice di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Salerno, dove insegna anche Dialettologia italiana. Si è laureata nel 1998 in Lettere moderne presso l’Università di Napoli “Federico II” con una tesi in Storia della lingua italiana. Nel 2005 ha conseguito, presso la stessa università, il titolo di dottore di ricerca in Filologia moderna, con un lavoro sul dialetto napoletano nel Seicento. Nel gennaio 2014 ha conseguito l’Abilitazione scientifica nazionale come professore di seconda fascia per il settore concorsuale 10/F3 – Linguistica italiana, poi riconfermata nel 2018.
Dal 2008 al 2012 è stata assegnista di ricerca presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, per il progetto: “Il Lessico etimologico italiano. – Sezione germanismi”. Nel 2013 ha ottenuto un assegno di ricerca di durata annuale presso l’Università di Napoli “Federico II”, dal titolo: “Dizionario storico del napoletano: lemmatizzazione, criteri di redazione delle voci, stesura di un campione (lettera T)”. Nel 2009 è stata visiting professor all’Università di Gent, in Belgio, dove ha insegnato Linguistica italiana per un semestre. Come docente a contratto, dal 2006 al 2008 ha insegnato Storia della lingua italiana all’Università della Calabria e dal 2005 al 2010 ha insegnato Linguistica italiana all’Università di Napoli “Federico II”. Dal 2001 è docente di ruolo di Lettere nella scuola superiore.
I suoi interessi di ricerca si concentrano in particolare in due aree: la storia dei napoletano e la lessicografia. Relativamente al primo ambito, ha pubblicato numerosi articoli in riviste e atti di convegni, riguardanti aspetti della morfosintassi e del lessico del napoletano seicentesco, ha curato l’edizione critica con traduzione in italiano de Lo cunto de li cunti di Giovan Battista Basile (Roma, Salerno Editrice, 2013) ed è autrice del volume Le parole del Cunto. Indagini sul lessico napoletano seicentesco (Firenze, Cesati, 2017). Quanto al secondo ambito, dal 2004 collabora alla sezione Germanismi del Lessico etimologico italiano (LEI) e ha pubblicato studi sull’etimologia e la storia di alcuni prestiti germanici nell’italiano. Si occupa anche di lingua del cinema, con lavori su Massimo Troisi e sulla presenza del napoletano nei film. Ha curato inoltre i volumi: Parole e cose. Il lessico della cultura materiale in Campania (Firenze, Cesati, 2018) e, con Sergio Lubello, Dialetti reloaded. Scenari linguistici della nuova dialettalità in Italia (Firenze, Cesati, 2020).