SI 20221122 152416Carcere Benevento: i detenuti lavoreranno alla Caritas

 
Napoli 22 novembre 2022 - Protocollo d'intesa tra la struttura detentiva, la Caritas diocesana e il Garante dei ristretti market, il front office, il dormitorio e la mensa della Caritas diocesana di Benevento: sono solo alcuni dei servizi in cui lavoreranno i detenuti della casa circondariale di Contrada Capodimonte. Un modo per applicare praticamente una “giustizia riparativa” ed evitare la recidiva.
Un obiettivo possibile grazie ad un protocollo d'intesa firmato questa mattina presso la struttura detentiva di via Novelli, dal direttore Gianfranco Marcello, dal Garante Campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello e dal direttore della Caritas diocesana di Benevento, Pasquale Zagarese.
L'azienda carcere è fallita se il 70% dei detenuti vi fa ritorno – ha esordito Ciambriello -. Il 30% che non vive la recidiva lo fa grazie ad iniziative come queste. Si salva chi, in carcere, incontra una cooperativa, un volontario, la chiesa, un corso di formazione professionale, una rieducativa che spende su di loro e mi auguro – dettaglia ancora - anche qualche magistrato di sorveglianza più utopista e benevolo nel rischiare anche queste forme di misure alternative al carcere. Sono forme di inclusione sociale dal valore non quantificabile – prosegue Ciambriello -. Non c'è buonismo ma il tentavo concreto di far vivere davvero l'articolo 27 della Costituzione che dice che le pene e il carcere servono a rieducare. E dunque – conclude – questo percorso permette di avviare quel procedimento di risarcimento verso la società che hanno lacerato e offeso con una sorta di giustizia riparativa”.
La chiesa: un segno tangibile di vicinanza ai detenuti
“Si tratta del primo atto in uscita della Caritas a livello sociale – rimarca invece il direttore Pasquale Zagarese -. C'era già qualcosa in passato ma dal primo agosto abbiamo interrotto le collaborazioni di servizio di lavoro con il Consorzio Sale della Terra, che era uno degli attori della vecchia convenzione, di qui l'esigenza di ricominciare. E' nostra intenzione, come Chiesa, dare un segno di prossimità e vicinanza a chi è detenuto e permettere loro di riavere una libertà partecipata”.
 
Il direttore del carcere Marcello: patto vitale per il reinserimento
 
“Continuiamo a puntare su tutte le risorse per il reinserimento sociale dei detenuti – ha concluso il direttore del carcere, Gianfranco Marcello -. Benevento ha un'alta percentuale di detenuti di alta sicurezza che possono uscire difficilmente dall'istituto ma per i detenuti comuni la convenzione che firmiamo oggi con la Caritas è vitale. Indispensabile è pure la collaborazione con il garante che mette a disposizione anche risorse regionali. Presto estenderemo il progetto anche al reparto femminile che, recentemente, ha vinto un premio nazionale per un progetto di aiuto ai bambini dell'Africa per i quali le detenute hanno realizzato cappellini e copertine per tenerli a caldo quando mancano le incubatrici. Insomma – ha concluso - non tralasciamo alcuna strada per rendere possibile un reinserimento, abbattendo la recidiva”.