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CONSIGLIO: PERCORSI RIABILITATIVI PER BAMBINI AFFETTI DA AUTISMO, STABILIZZAZIONE PERSONALE MEDICO ASSUNTO IN PANDEMIA, PREVENZIONE DANNI DA FAUNA TRA LE INTERROGAZIONI DEL QUESTION TIME

Napoli,27 maggio 2022 – “I dati del 2017 ci dicono, purtroppo, che quasi 7 bambini su mille campani sono affetti da disturbi dello spettro autistico e le istituzioni hanno tutto il dovere, non solo di supportare queste famiglie, ma di cercare, nel più breve tempo possibile, anche perché sappiamo che la diagnosi precoce è efficace in particolare in queste situazioni, per dare una possibilità di vita più autonoma a questi bambini”. E’ quanto ha affermato la consiigliera Bruna Fiola (Pd), che, nel corso del Question time, che ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti in ordine al percorso assistenziale-abilitativo ottimale per la presa in carico dei bambini con disturbi dello spettro autistico ed, in generale e le problematiche della neuropsichiatria infantile. “Con la delibera n. 131 nel 2021 la Giunta regionale ha definito un percorso assistenziale abilitativo ottimale per la presa in carico dei bambini con il disturbo dello spettro autistico chiamando le ASL sanitarie a potenziare i nuclei operativi territoriali di neuropsichiatria infantile in modo da garantire ad ogni bambino della nostra Regione un progetto assistenziale individuale appropriato, efficace e tempestivo – ha ricordato l’esponente del Pd – che ha aggiunto: purtroppo, dall’attività di monitoraggio e dall’interlocuzione con le associazioni maggiormente rappresentative dei pazienti e dei pediatri di libera scelta è emerso che in nessuna ASL gli utenti riscontrano l’applicazione del percorso diagnostico terapeutico, assistenziale (PDTA) o, comunque, miglioramenti significativi rispetto ai percorsi assistenziali precedentemente adottati, citati dalla delibera. Nello specifico, le principali criticità riscontrate riguardano la tempestività della diagnosi e della presa in carico”. “Si tratta di un problema di particolare rilevanza per la salute pubblica, non limitato alla nostra Regione, ma diffuso su tutto il territorio nazionale – ha spiegato l’assessore al lavoro Antonio Marchiello -, la grave crisi di risorse professionali, sanitarie, emersa nel nostro servizio sanitario, assume connotazioni di drammaticità nel mondo della riabilitazione, dove la carenza di specialisti è atavica e inevitabilmente, condiziona una scarsa qualità dei servizi. La definizione del fabbisogno di medici specialisti in neuropsichiatria infantile, psicologi e personale sanitario della riabilitazione, atto a garantire adeguati e appropriati livelli assistenziali nelle delicatissime aree cliniche di assistenza ai disturbi dello spettro autistico, costituisce un elemento centrale nel contesto di una programmazione sanitaria. La Giunta regionale della Campania, con l’adozione della deliberazione n. 131/2021, ha definito un percorso assistenziale abilitativo per la presa in carico dei bambini con disturbi dello spettro autistico, richiedendo, alle aziende sanitarie di strutturare, al loro interno, equipe multidisciplinari in grado di garantire, ad ogni bambino della nostra Regione, una presa in carico appropriata. Dalle attività di ricognizione poste in essere dalla Direzione Generale Salute nello scorso mese di febbraio, è emerso che tutte le aziende sanitarie hanno attivato procedure di potenziamento dei servizi di neuropsichiatria mediante il reclutamento di risorse umane e, in alcuni casi, individuando budget dedicati. Con decreto dirigenziale n. 392/2021 è stato poi istituito un Gruppo di Lavoro per la presa in carico di adulti con disturbi del neurosviluppo ed in quell’ambito si stanno perfezionando i percorsi di presa in carico assistenziale, abilitativi, sanitari e sociosanitari per adolescenti e adulti con disturbi complessi del neurosviluppo allo scopo di garantirne qualità ed efficacia”. “Con la pandemia sono, inevitabilmente, emerse tutte le carenze del sistema sanitario – ha detto il consigliere Gennaro Saiello (M5S) introducendo la propria interrogazione sulla stabilizzazione del personale sanitario assunto a tempo determinato durante la pandemia - ,e siamo riusciti a contenere maggiori danni e perdite è solo grazie al personale sanitario, ma anche e soprattutto grazie ai tanti: medici, infermieri, operatori sociosanitari in extremis che abbiamo reclutato con varie tipologie di contratto, grazie all’applicazione di norme transitorie in deroga a quelle ordinarie. Per questo sono stati definiti, a più riprese: eroi, angeli, però aggiungo “eroi e angeli che ad oggi sono precari” perché sono andati avanti con delle proroghe fino alla decretazione, poi, della fine dell’emergenza, il 31 marzo 2022. Bisogna capire in che modo andare a tutelare tutta questa platea di professionisti, di medici, d’infermieri, di operatori e di tecnici, anche perché il nostro sistema sanitario ne ha fortemente bisogno, insomma, dobbiamo andare a potenziare tutta quella che è la sanità territoriale, la sanità di prossimità. A tal riguardo c’è anche un Piano che vede la nascita di ospedali di comunità, insomma, di centrali operative, proprio per cercare di essere più efficienti, perché l’epidemia, insomma, ha messo in luce le varie carenze” – ha sottolineato Saiello. “In merito alle problematiche sollevate la Direzione Generale per la Tutela della Salute ha evidenziato che con nota del 4 febbraio che, per quanto concerne l’utilizzazione delle graduatorie, di avere attivato un utile strumento di monitoraggio delle stesse che viene aggiornato con cadenza mensile mediante l’istituzione della banca dati regionale e che nella delibera di approvazione dei Piani triennali di fabbisogno del personale 2020-2022 delle Asl, è stato disposto di privilegiare l’utilizzo delle graduatorie concorsuali di altre aziende della Regione in luogo dell’attivazione di nuove procedure concorsuali per il medesimo profilo” ha spiegato l’assessore Marchiello. Inoltre, la prevenzione dei danni da fauna, in particolar modo quelli causati dalla popolazione dei cinghiali, è stata oggetto della interrogazione presentata dal consigliere Nunzio Carpentieri (FdI), che ha sottolineato: “tale problematica ha provocato considerevoli danni alle produzioni, alle strutture e alle opere aziendali. Già nel bando 2017 venivano messe a disposizione risorse per 3 milioni di euro che poi, successivamente, sono state portate a 5 milioni di euro. All’indomani della pubblicazione del bando, risultano acquisite oltre 264 domande ritenute ammissibili, in fase istruttoria sono state finanziate solo 73 istanze, lasciando ben 191 soggetti che pure avendo i requisiti, non avevano viste accolte le proprie richieste. I numeri dimostrano come la problematica sia molto sentita, presente, in particolare nelle aree interne della Regione”. Per questo motivo, Carpentieri ha chiesto di conoscere il motivo della mancata calendarizzazione della misura 4.4.1, che espressamente prevede l'aiuto in conto capitale al 100% per l'installazione di protezioni meccaniche e di recinzioni individuali il cui costo risulterebbe insostenibile per gli operatori, già alle prese con diverse criticità di natura economica e di sapere squali sono le azioni che, sulla base delle risorse disponibili, la direzione generale politiche agricole intende assumere in riferimento alla problematica evidenziata nei confronti delle istanze provenienti dai territori e dalle aziende agricole interessate”. A rispondere è stato l’assessore regionale all’agricoltura, Nicola Caputo: “è un tema nazionale, l’affrontiamo quasi quotidianamente, quasi ogni settimana sulla Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, ed è stato anche oggetto di un incontro, l’altro giorno, con il Presidente De Luca. La modifica del programma di sviluppo rurale della Campania, per il periodo 2014-2020, e il relativo piano finanziario che ricomprende le misure che l’Assessorato ha inteso avviare per il biennio 2021-2022, cosiddetto periodo di transizione o anche più appropriatamente di espansione, è stata lungamente e approfonditamente discussa e, alla fine, pienamente condivisa con tutti gli stakeholders, a partire dal tavolo verde, dal tavolo di partenariato.Per quanto riguarda specificamente la misura 4.4.1, va evidenziato che nel periodo 2014-2020 sono stati finanziati circa 80 aziende, con un ammontare di 3 milioni di euro, corrispondendo ad oltre 100 mila metri, ovvero, 100 chilometri di recinzione realizzata a difesa delle culture di maggiore pregio della nostra Regione. Infine, va sottolineato che nel biennio di transizione è stata disposta la riapertura della misura 4.4.1 nell’ambito della strategia che devono porre in essere i GAL della Campania, abbiamo stabilito un principio particolare, che i GAL non devono mettere in campo le stesse misure che mettiamo in campo a livello centrale, e ciò, in coerenza con la scelta strategica di non creare questa sovrapposizione tra le varie misure messe in campo dall’Amministrazione e quelle di converso promosse dai GAL, ciò anche in considerazione che la problematica dei danni da fauna selvatica, in particolare quella dei cinghiali, è tipica delle aree interne e quindi ben si coniuga con le strategie di intervento tipiche dei GAL. Infine, a testimonianza del grande impegno profuso dall’Assessorato all’Agricoltura in materia di gestione sostenibile della fauna selvatica, quindi, di converso, di riduzione dei danni della stessa cagionati alle attività antropiche a carattere economico e non solo, giova ricorda l’approvazione, con delibera della Giunta regionale n. 521 del 23 novembre 2021 del Piano di Gestione e Controllo del Cinghiale che la stessa ha richiamato e che è finalizzato al controllo di tale specie nelle aree nelle quali non è possibile esercitare il prelievo venatorio. L’operatività del Piano e Gestione del Cinghiale prevede queste aree: aree urbane e periurbane, rete viaria, oasi naturalistiche, zone di popolamento e cattura, istituti faunistici privati”. Di seguito sono state discusse l’interrogazione del consigliere Francesco Iovino (Iv) sulla “Situazione relativa al personale precario impiegato in supporto alle attività Covid-19 presso Asl Napoli 3 Sud” .al fine di conoscere quale misura e quale politica si intenda adottare al fine di salvaguardare le garanzie occupazionali dei suddetti dipendenti. “In merito alla necessità di salvaguardare i livelli occupazionali del personale precario della sanità e di prevedere una proroga dei contratti in scadenza, almeno fino al prossimo mese di settembre, la Direzione generale per la Tutela della Salute, ha comunicato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la messa in atto di interventi finalizzati a rafforzare le prestazioni da erogare sul territorio, l’assistenza domiciliare e l’integrazione con tutti i servizi sociosanitari mediante lo sviluppo di reti di prossimità e di strutture intermedie per assolvere allo svolgimento delle attività rese necessario dall’emergenza pandemica e per il recupero dell’attività ordinaria” – ha spiegato Marchiello; l’interrogazione del consigliere Michele Cammarano (M5S) sul presidio ospedaliero di Roccadaspide “che – ha sottolineato il Presidente della Commissione speciale Aree interne - garantisce assistenza sanitaria a 57mila abitanti, distribuiti su un territorio che si estende su 822 chilometri quadrati e comprende 23 comuni; negli anni il presidio è stato oggetto di numerosi interventi di ammodernamento e ampliamento: un nuovo pronto soccorso, con un investimento di circa 600.000 euro, l'apertura dei reparti di Lungodegenza, Terapia Intensiva, Ortopedia e, recentemente, con la installazione presso l'UTIC di una nuova e moderna attrezzatura, ma, da segnalazioni pervenute, si è appreso della chiusura degli ambulatori di Pneumologia, Diabetologia, Gastroenterologia, Allergologia, Endocrinologia ed Ecodoppler dell’ospedale di Roccadaspide, chiusura dovuta alla forte carenza di personale medico e che ha provocato gravi danni al diritto alla salute dei cittadini delle aree interne”. Per questo, Cammarano ha chiesto quali sono le misure organizzative che si intendono adottare per adeguare celermente gli organici del P.O. di Roccadaspide, affinché sia assicurata la continuità nelle erogazioni delle cure e la qualità dei livelli assistenziali del presidio. “L’Azienda Sanitaria Locale di Salerno, considerato il basso bacino d’utenza e le peculiari caratteristiche geomorfologiche dell’intero territorio di afferenza, da sempre, ha programmato un potenziamento delle attività e delle risorse strutturali e strumentali dei vari nosocomi aziendali, rilevando, evidentemente, le eventuali criticità legate alla carenza di personale di dirigente medico spesso determinato dalla particolare localizzazione geografica della struttura e dalla connessa viabilità, circostanze che rappresentano anche un ostacolo ai trasferimenti e alle assegnazioni di personale medico – ha detto, tra l’altro Marchiello – con delibera n.1065 del 6 settembre 2021, ha indetto concorso pubblico per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di 52 posti di dirigente medico per discipline varie. Nello specifico sono stati indetti, con pubblico concorso: 10 posti di dirigente medico di anestesia e rianimazione; 12 posti di Medicina e Chirurgia, di accettazione d’urgenza; 4 posti di Medicina Trasfusionale; 8 posti di pediatria; 6 di neurochirurgia; 8 di ortopedia e traumatologia e 4 di dirigente medico di neonatologia. Per far fronte all’urgenza di reclutamento dei dirigenti medici, in particolare per la disciplina di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Roscadaspide, la Direzione Aziendale contattava l’ASL di Caserta per l’assunzione, a tempo determinato, per mesi 8, rinnovabili, di dirigenti medici di Medicina Interna mediante utilizzo della vigente e recente graduatoria La Direzione Generale dell’ASL di Salerno rappresenta, infine, come l’Amministrazione sanitaria sia costantemente attenta a rilevare i segnali di criticità e far fronte ai bisogni assistenziali emergenziali onde poter porre in essere, pur con oggettivi limiti, ogni utile misura organizzativa per garantire il miglioramento dei livelli assistenziali e il superamento delle criticità a tutela dell’immagine dell’azienda e della salute dei cittadini e dei territori serviti. Per cui ritengo che visto che l’ultima nota è del 18 maggio, è in corso l’assegnazione degli incarichi a 38 ore degli specialisti ambulatoriali che nell’immediato potranno porre rimedio alla carenza”. Infine, l’interrogazione della consigliera Maria Muscarà (gruppo misto) per conoscere: quali sono i percorsi dei flussi di finanziamento ricevuti dalla Regione Campania dalla L. 178/2020 art. 1 comma 464 e quali le modalità e le tempistiche per la distribuzione economica di suddetti fondi alle singole AA.OO e AA.SS.LL. per le attività inerenti alla somministrazione di vaccini contro il SARS-COV2 nell’anno 2021. “Al fine di contrastare la diffusione del coronavirus, il sistema sanitario regionale ha messo in atto diverse azioni tese a garantire, in un’ottica di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, non solo il miglioramento della qualità assistenziale, ma anche la valorizzazione e riconoscimento, nel rispetto della vigente normativa, dell’attività svolta dal personale infermieristico nella somministrazione dei vaccini. L’articolo 1 comma 464 della Legge 178/2020 ha introdotto, tra l’altro, un incremento della tariffa oraria per tale personale infermieristico” – ha evidenziato Marchiello.

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