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COMUNICATO STAMPA
SUI SUICIDI IN CARCERE SERVONO INTERVENTI URGENTI. DOMANI MATTINA ALLE ORE 12.00 PRESIDIO DAVANTI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI NAPOLI, PIAZZA CENNI.
IL GARANTE CIAMBRIELLO: “I SUICIDI SONO ANCHE IL PRODOTTO DELLA LONTANANZA DELLA POLITICA E DELLA SOCIETÀ CIVILE DAL CARCERE”.
Lo scorso 18 marzo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricevendo la polizia penitenziaria dichiarò: “Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti”. Ad un mese esatto da questo appello del Presidente della Repubblica, la Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha organizzato nelle città, sedi di carceri, un presidio sia per diffondere un appello alla politica e alla società civile, sia per ricordare i nomi dei detenuti morti suicida, per malattia e altre cause; e anche per ricordare i nomi degli agenti di polizia penitenziaria che quest’anno si sono tolti la vita.
Domani alle ore 12, davanti al palazzo di Giustizia di Napoli in piazza Cenni, ci sarà una manifestazione.
Il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello e il Garante del comune di Napoli per i detenuti don Tonino Palmese, animeranno un’iniziativa in tal senso.
Per Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti, nonché Portavoce della Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà: “È uno stillicidio insopportabile, ogni giorno sentiamo parlare di morti in carcere e di carcere. Uno stillicidio al pari della sensazione di inadeguatezza delle attività di prevenzione. È dunque più che mai doveroso analizzare e decifrare il drammatico fenomeno del sovraffollamento carcerario, ribadendo ancora una volta con forza l’impellente necessità di interventi urgenti. La maggioranza dei detenuti vive per oltre 20 ore al giorno in celle sovraffollate, dalle quali esce solo durante le cosiddette ore d’aria. Questo rappresenta senza dubbio una indiscutibile violazione dei principi e delle garanzie riconosciute dalla Carta costituzionale e dall’Ordinamento penitenziario. Tale situazione non è insuperabile”.
COMUNICATO STAMPA
Sentenza di Appello per Simone Isaia
Il Garante Ciambriello: “I giudici hanno ben valutato i fatti”
In riferimento al forte sconto di pena per Simone Isaia, il senza fissa dimora accusato di aver incendiato la Venere degli Stracci a Piazza Municipio, la Corte di Appello gli ha dato 2 anni e sei mesi, rispetto ai 4 anni del primo grado.
Sull’argomento è intervenuto il Garante Campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello:
“Sono molto contento per la Sentenza di Appello in favore di Simone Isaia, i giudici hanno ben valutato i fatti, sono stati accolti i motivi di appello presentati dall’avvocato Giovanni Belcastro. Tra l’altro le argomentazioni erano già state presentate durante il processo di primo grado dall’avvocato Carla Maruzzelli.”
Il Garante continua: “Ho visto che i giudici hanno ridimensionato l’effettiva pericolosità del fatto e l’ipotesi di reato da incendio doloso a semplice danneggiamento. Ringrazio ancora una volta tutti coloro che a titolo personale associativo e di opinione pubblica hanno manifestato la loro vicinanza, la loro solidarietà a Simone Isaia, e in particolare Don Franco Esposito della pastorale carceraria della diocesi di Napoli che ha dichiarato la disponibilità ad accoglierlo agli arresti domiciliari. In merito a tale provvedimento i giudici si sono riservati di decidere”.
COMUNICATO STAMPA
UNA DELEGAZIONE DELLA CONFERENZA DEI GARANTI DEI DIRITTI DEI DETENUTI INCONTRA A ROMA IL CAPO DIPARTIMENTO DELLA GIUSTIZIA MINORILE.
I GARANTI: "CONTEMPERARE SICUREZZA E RIEDUCAZIONE, SERVONO PIÙ FIGURE SOCIALI E PROGETTI INCLUSIVI IN FAVORE DEI MINORI DEL CIRCUITO PENALE".
Il Capo del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità Antonio Sangermano e il Direttore generale del Personale e delle Risorse Alessandro Buccino Grimaldi hanno ricevuto oggi a Roma il Portavoce nazionale Samuele Ciambriello e il Direttivo della Conferenza dei Garanti territoriali dei detenuti composto da Bruno Mellano, Luca Muglia, Valentina Farina e Valentina Calderone.
Al centro dell'incontro le condizioni dei minori nei 17 Istituti Penali Minorili e, in particolare, il sovraffollamento, la territorialità dell'esecuzione della pena, le criticità dei m.s.n.a privati della libertà personale, l’attuazione della giustizia riparativa, le problematiche medico-sanitarie all'interno degli istituti e le carenze di organico dei magistrati minorili, della Polizia penitenziaria, degli educatori, dei Servizi sociali per i minorenni e dell'Ufficio di Esecuzione penale esterna. I Garanti hanno evidenziato la problematica dei liberi sospesi che, complessivamente, raggiungono il numero di 90.000 unità.
Il Direttivo, inoltre, ha posto all'attenzione degli interlocutori la delicata problematica dei trasferimenti presso gli istituti penitenziari per adulti a seguito di reiterate e specifiche violazioni (di cui al Decreto Caivano), sollecitando sul punto una circolare e/o un intervento di tipo regolamentare del Dipartimento.
I Garanti, infine, hanno richiesto maggiori tutele e garanzie, anche procedurali, a fronte della scelta repressiva recentemente adottata.
In merito alle pesanti lacune degli organici il Capo Dipartimento ha comunicato di essersi attivato per ottenere il distaccamento di personale della Polizia penitenziaria dal DAP, nonché lo scorrimento delle graduatorie del recente Concorso del DAP per educatori al fine di coprire i posti vacanti nel settore penitenziario minorile.
L'incontro ha segnato un importante momento di dialogo e confronto tra la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali e il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità.
Il Presidente Sangermano e il Direttore generale Buccino Grimaldi hanno rassicurato circa la prosecuzione dei lavori di ristrutturazione degli istituti di Roma e Airola, senza alcun trasferimento dei giovani ivi ristretti, mentre i lavori avviati a Torino e Bologna saranno temporaneamente sospesi in attesa delle determinazioni del Ministero.
COMUNICATO STAMPA
A SECONDIGLIANO IL DETENUTO CHE SI È SUICIDATO
NON È ROBERT L. MA ANDREA POJIOCA. IL GARANTE SAMUELE CIAMBRIELLO:
” SERVONO INTERVENTI URGENTI E IMMEDIATI”
“In riferimento all’ultimo suicidio avvenuto nel carcere di Secondigliano, il quinto in Campania, si rende noto che per un equivoco nell’ informazione, la persona che si è suicidata non è Robert L., evaso dalla Casa Circondariale di Poggioreale nel 2019, ma è Pojioca Andrea. Quest’ultimo di nazionalità ucraina, di anni 31, che aveva tentato l’evasione dal carcere di Poggioreale ed era stato trasferito il 5/02/2024 nel carcere di Secondigliano. Si è impiccato il 13/03/2024. Anche lui era un senza fissa dimora, non effettuava colloqui o telefonate con i familiari, era stato arrestato per una tentata rapina impropria il 17/01/2024, e portato a Poggioreale. Qui salendo su un cornicione aveva fatto un tentativo di evasione. Per questo c’è stato l’equivoco tra questo tentativo di evasione fatto da Andrea e quello, invece, riuscito di Robert”. Lo comunica il Garante Campano dei detenuti Samuele Ciambriello, il quale aggiunge: “tutto questo per rendere ragione alla verità e le informazioni che devono essere più precise e dettagliate, e ribadisco ancora una volta che si continua a morire di carcere e in carcere nell’indifferenza totale. Mi ha fatto piacere che l’altro giorno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto riferimento ai tanti suicidi nelle carceri sia dei detenuti sia di agenti della polizia penitenziaria e invitato la politica ad occuparsi di questo tema, immediatamente e con urgenza”.
Per il Garante Ciambriello, insomma, le parole del Presidente restituiscono il senso dell’emergenza carceraria, e tutto questo va fatto per rispetto dei valori della nostra Costituzione e per rispetto di chi negli istituti carcerari è detenuto e per chi ci lavora.
COMUNICATO STAMPA
IL CAPO DEL DAP GIOVANNI RUSSO HA RICEVUTO OGGI IL PORTAVOCE NAZIONALE E IL DIRETTIVO DELLA CONFERENZA DEI GARANTI TERRITORIALI DEI DETENUTI.
AL CENTRO DELL'INCONTRO LE CRITICITÀ ATTUALI DELLE CARCERI.
Il Presidente del D.A.P. Giovanni Russo, accompagnato da Giancarlo Cirielli Direttore Generale dei Detenuti e del Trattamento, e da Antonio Bianco Direttore Generale Beni e Servizi, hanno ricevuto nella giornata odierna il Portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello, e il Direttivo composto da Bruno Mellano, Luca Muglia, Valentina Farina, Valentina Calederone e Veronica Valenti.
Durante l'incontro è stata data un'ampia panoramica delle condizioni degli Istituti penitenziari italiani e delle relative criticità, tra cui l'elevato numero dei suicidi, il sovraffollamento carcerario, i problemi legati alla territorialità della pena, alla sanità e alla carenza del personale. In merito a quest'ultimo profilo il Capo del D.A.P. ha comunicato che entro il mese di aprile prossimo, prenderanno servizio 234 funzionari dell'Area giuridico pedagogica, completando così la pianta organica nazionale e fermo restando l'opportunità, se non proprio la necessità, di incrementarne ulteriormente il numero. L'incontro ha segnato un primo ed importante momento di confronto tra la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali e il D.A.P.
Il Presidente Giovanni Russo ha dato la disponibilità a proseguire questa collaborazione e ad incontrare tutti i Garanti territoriali, valorizzando così il ruolo e la funzione del Garante territoriale delle persone private della libertà personale ed il lavoro che svolge quotidianamente in ciascun territorio.
Al Signor Presidente del Consiglio, on.le Giorgia Meloni
Al Signor Ministro degli Esteri, on.le Antonio Tajani
Ci rivolgiamo a voi quali Garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive, che regolarmente visitano gli istituti penali del nostro Paese, da quelli posti in prossimità delle Alpi a quelli nelle regioni insulari, siano essi inseriti in tessuti urbani oppure in luoghi più isolati e remoti. Nella nostra attività registriamo il grande impegno di tanti operatori, così come le diffuse eccellenze nel recupero e reinserimento sociale delle persone detenute ma al tempo stesso conosciamo la sofferenza che inevitabilmente si vive in quei luoghi, condizione che si acuisce quando prevale l’isolamento, o le condizioni di vita non rispettano alcuni standard minimi o, peggio, quando ci sono fenomeni di abusi e maltrattamenti.
Per questo ci siamo interrogati davanti alle notizie che riguardano la situazione di una nostra concittadina, Ilaria Salis, reclusa in un carcere ungherese. Le notizie giunte dagli organi di stampa, dai suoi legali e dalla sua famiglia sono preoccupanti: celle malsane ed infestate da topi e parassiti, difficoltà ed impedimenti nei contatti con i familiari, carenze igieniche e di cibo.
Non saremo noi ad entrare nel merito del reato contestato ad Ilaria Salis, a questo penseranno i suoi legali. Quanto chiediamo è di attivare la nostra rete diplomatico-consolare per fornire assistenza alla detenuta e curare i contatti con la sua famiglia. Vi domandiamo inoltre di utilizzare i vostri buoni uffici con il Governo magiaro perché sia garantito un giusto processo ad Ilaria Salis e per favorire il trasferimento in Italia in base alla Convenzione di Strasburgo, qualora si arrivasse ad una condanna della nostra concittadina.
In ultimo, chiediamo di voler ascoltare la famiglia di Ilaria Salis, la sofferenza che esprime per la figlia reclusa in difficili condizioni ma anche la fiducia con cui si rivolge alle autorità italiane perché si adoperino a trovare una risposta che sia rispettosa al contempo delle competenze nazionali e dei diritti individuali.
Samuele Ciambriello, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Campania
Doriano Saracino, Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Liguria
Francesco Maisto, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Milano.
Alessandra Gaetani, Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Como
Antonio Bincoletto, Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà, Comune di Padova
Antonio Palmese, Garante dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale, Comune di Napoli
Bruno Mellano, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Piemonte
Francesco Terranova, Garante delle persone private della libertà, Comune di Cosenza
Giovanni Villari, Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Siracusa
Giuseppe Caforio, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, Regione Umbria
Irene Testa, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Sardegna
Laura Cesaris, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Provincia di Pavia
Luciano Giacobbe, Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Comune di Catanzaro
Luisa Ravagnani, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Brescia
Marco Solimano, Garante delle persone private della libertà, Comune di Livorno
Maria Mancarella, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Lecce
Monica Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà, Comune di Torino
Piero Rossi, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Regione Puglia
Sonia Caronni, Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Biella
Stefano Anastasia, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Lazio
Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma capitale
Valentina Farina, Garante delle persone private della libertà personale, Provincia di Brindisi
COMUNICATO STAMPA
NON MEDAGLIE PER MADRI DETENUTE MA CASE PROTETTE.
CIAMBRIELLO: "IN CAMPANIA 6 DONNE CON 6 BIMBI. BENE COMUNE QUARTO" (DIRE) Napoli, 6 dic. - "In questo momento in Italia abbiamo 25 donne con 25 figli, in carcere. A Lauro ci sono sei donne, tre italiane e tre straniere, con sei figli. In merito a questo disegno di legge del Consiglio dei ministri nutro delle perplessità, mi auguro ci sia un dibattito ampio sul tema. L'articolo 3 della Costituzione dice che siamo tutti uguali davanti alla legge, io non dico che una donna incinta o che ha un figlio piccolo se ha commesso un reato deve ricevere una medaglia, dico di darle gli arresti domiciliari in una casa protetta dove questo figlio non rischi in prima persona. Non chiediamo una sorta di immunità parlamentare o impunità legislativa". Lo dice il garante dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, a margine della presentazione nel Consiglio regionale della Campania del volume curato dall'ex parlamentare Paolo Siani 'Senza colpe. Bambini in carcere'. "Due delle donne con figli a Lauro - prosegue - potrebbero uscire, ma io non riesco a trovare una comunità di accoglienza in Campania per loro. La legge è stata finanziata da due anni e in Campania abbiamo sulla carta 250mila euro all'anno per tre anni da destinare a queste strutture per l'accoglienza. L'unica proposta che mi è piaciuta - conclude Ciambriello - l'ha lanciata il Comune di Quarto che in un bando pubblico su un bene confiscato ha deciso di affidarlo a enti del terzo settore per realizzare proprio un centro per detenute madri, senza fissa dimora o con problemi".