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Carceri: sovraffollamento, suicidi, dignità negata. Il garante campano Ciambriello: “Abbiamo bisogno di misure deflattive immediate. Sulla comunità penitenziaria troppi luoghi comuni e scelte ideologiche".
“Sull'emergenza carceri, sovraffollamento, suicidi, dignità della vita da reclusi occorre partire da una premessa basilare. Nell’art. 27 della Costituzione italiana non si nomina nessun tipo di pena, ma si dispone che “le pene” (tutte) devono rispondere a due requisiti: uno, “non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità” e due, “devono tendere alla rieducazione del condannato”. Le pene diverse da così sono fuori legge, sono fuori Costituzione.Con amarezza e grande preoccupazione constato che non è così per i politici". Così in apertura di una sua dichiarazione Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti e Portavoce della Conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Sul carcere ci sono luoghi comuni, etichette, scelte ideologiche che impediscono di vedere la reale dimensione del fenomeno. Ciambriello poi entra nel merito: “Il recente Decreto carceri approvato in Parlamento è minimale, inadeguato, vuoto rispetto alle proporzioni dell'emergenza carceri. Proposte che potrebbero essere un bene nel medio e lungo periodo non sono risolutive per l'oggi. Abbiamo bisogno di misure deflattive urgenti, di immediata esecuzione, per ridurre il numero dei detenuti, garantire cure, assistenza ed ascolto ai soggetti affetti da fragilità e disagio psichico, evitare nuovi ingressi limitando l'adozione di misure cautelari in carcere. Assunzioni di psicologi, mediatori linguistici, assistenti sociali, educatori."
Nell'incontro avuto con il Ministro Nordio il garante Ciambriello e il Coordinamento della Conferenza nazionale dei garanti territoriali hanno portato i numeri e le storie di coloro che devono scontare meno di un anno di carcere circa ottomila detenuti, e quelli che hanno hanno una condanna residua di tre anni e sono 21 075, su quasi 62mila detenuti. Il garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello così conclude: “Vedo cause, veti ideologici, proposte inconsistenti nell'immediato. Le persone detenute, l'intera comunità penitenziaria attende fiduciosa che ognuno faccia la propria parte. L'applicazione della detenzione domiciliare per gli ultimi diciotto mesi c'è, ma va promossa e incrementata, rimuovendo ostacoli e ritardi. Noi garanti vediamo il carcere là dove le contraddizioni si manifestano in maniera acuta. Nel nostro documento presentato al ministro abbiamo scritto che si può partire da misure immediatamente deflattive, come la proposta Giacchetti sulla liberazione anticipata speciale, applicandola retroattivamente o dalla via maestra di un provvedimento di clemenza. Il Ministro Nordio ci ha detto che ci rivedremo a inizio settembre.”
VISITA AL CARCERE DI AVELLINO DEL GARANTE CAMPANO DEI DETENUTI
CIAMBRIELLO: “GRAVE LA MANCANZA DI PERSONALE NEL CARCERE!”
Oggi al carcere di Avellino, il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello, accompagnato dalla Direttrice Rita Romano e dalla Vicecomandante Tiziana Perillo, ha visitato il padiglione di Alta sicurezza, il reparto detenuti comuni e il reparto femminile. Presenti 630 detenuti in totale, di cui 39 donne.
I detenuti hanno posto le questioni della mancanza di acqua per diverse ore, totalmente di notte, per un guasto all’impianto idrico gestito dall’Alto calore.
Un’altra richiesta espressa dai detenuti, è di poter utilizzare l'area verde per gli incontri con i propri figli minori, ma la Direttrice ha risposto che lo spazio non poteva essere utilizzato a causa della mancanza del personale di Polizia Penitenziaria. Resta negato il diritto all’affettività e alla genitorialità.
Ancora, i detenuti denunciano la precarietà dell'assistenza sanitaria e delle visite specialistiche: manca il diritto alla salute.
Presso il reparto femminile del carcere di Avellino, il Garante ha constatato lo svolgimento dei lavori per l'allestimento delle docce in ogni cella, sono stati tolti i plexiglas dalle finestre delle celle. Le detenute hanno offerto le pizze al Garante della Campania, alla Direttrice e alla Comandante.
Le detenute hanno chiesto al Garante di organizzare la "festa della famiglia", con un pranzo tra detenute, figli e familiari. Il Garante si è impegnato ad organizzarla per settembre.
All'uscita dal carcere il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello ha dichiarato: “Grave la mancanza del personale di Polizia Penitenziaria, mancano 100 agenti in pianta organica, considerando le diverse le assenze giornaliere a vario titolo, il carcere è una bomba ad orologeria! Manca il personale dell'aria sanitaria e sociale, come educatori, psicologi e psichiatri, per una struttura che accoglie 148 detenuti psichiatrici!
Non c'è un SerD interno al carcere, nonostante ci siano un centinaio di tossicodipendenti, di questi 11 detenuti sono in carico con metadone a scalare!
C’è l’esigenza immediata di aumentare il numero di agenti di Polizia Penitenziaria, di ispettori, mediatori linguistici. Ho incontrato detenuti che per una visita specialistica o psichiatrica, stanno aspettando da otto mesi. In questo periodo di precarietà dell’acqua, mi auguro che le autorità competenti dell’Amministrazione penitenziaria, forniscano il carcere di autobotti d’acqua”.
COMUNICATO STAMPA
Conferenza stampa dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale al Senato.
Il diritto alla vita e alla speranza dei carcerati. Le proposte dei Garanti.
Il Portavoce della Conferenza Ciambriello: "Chiediamo un incontro con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio".
Nella giornata di oggi si è tenuta in mattinata la riunione dei Forum dei Garanti regionali delle persone private della libertà personale presso la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome. I Garanti hanno discusso delle iniziative da mettere in campo per affrontare l'emergenza carceri, a partire dal sovraffollamento e dai suicidi.
Nel pomeriggio i Garanti regionali hanno tenuto una conferenza stampa al Senato della Repubblica per lanciare un appello alla politica. Alla vigilia dell'emanazione del decreto-legge sul carcere e a quattro mesi dall'appello del Presidente della Repubblica "Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti", i Garanti continuano a constatare la sostanziale indifferenza della politica. C’è una sottovalutazione sia sul peggioramento delle condizioni di vivibilità nelle carceri, sia sul sovraffollamento, sul numero dei suicidi, delle persone che potrebbero andare in misura alternativa, perché devono scontare meno di un anno di carcere e non hanno nessun reato ostativo (totale 7.027 detenuti che devono scontare meno di un anno di carcere in Italia).
Così il Portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello: "Chiedo a nome della Conferenza nazionale un incontro urgente con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Abbiamo un altro punto di vista da mostrare alla politica, una fotografia in bianco e nero del carcere. Il decreto sul carcere emanato dal Governo è una scatola vuota. Solo le telefonate aumentano da 4 a 6. Una miseria. Mentre ci vorrebbe un grande investimento sulle relazioni affettive. Siamo alla burocratizzazione degli affetti, visto che per avere più telefonate interviene il direttore. Non si parla mai dei suicidi, delle forme di autolesionismo, della mancanza di figure sociali, di ascolto come psicologi, assistenti sociali, psichiatri, mediatori linguistici. Nell’emergenza carceri c’era bisogna di misure deflattive del sovraffollamento partendo dall’unica proposta in campo presentata dall’On. Giacchetti".
Hanno partecipato alla conferenza stampa i Garanti regionali Doriano Saracino, Stefano Anastasia, Bruno Mellano, i Garanti comunali Veronica Valenti e Valentina Calderone.
Subito dopo la conferenza stampa hanno preso la parola i senatori presenti Cecilia D'Elia, Ilaria Cucchi e Filippo Sensi, che hanno ringraziato i Garanti territoriali per il loro lavoro e per le proposte avanzate.