Napoli, 9 dicembre 2024 – La Commissione Regionale Bilancio e Finanze, Demanio e Patrimonio, presieduta da Francesco Picarone (Pd), ha incardinato, con la relazione dell’assessore regionale al Bilancio, Ettore Cinque (nella foto), l’esame dei provvedimenti relativi alla manovra di Bilancio 2025/2027 della Regione Campania e precisamente: Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza della Regione Campania – NADEFR 2025-2027; Disegno di legge: “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2025-2027 della Regione Campania - Legge di stabilità regionale per il 2025” Delibera di Giunta regionale n. 682 del 6 dicembre 2023; Disegno di Legge: “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2025 -2027 della Regione Campania”. “Dopo l’approvazione del DefRC, che delinea le politiche per il prossimo triennio, la Nota di aggiornamento recepisce il quadro programmatico di finanza dell’Italia, come definito dal Governo centrale alla luce del Piano strutturale di Bilancio che impone ulteriori tagli alle Regioni e agli enti locali” ha spiegato l’assessore Cinque, che ha aggiunto: “per la Regione Campania, questi tagli ammontano a 86 milioni di euro e ciò, tenuto conto che la nostra Regione è già in piano di rientro per debiti pregressi e che il Bilancio è quasi totalmente vincolato per servizi essenziali, come sanità e trasporti, significa che il Bilancio regionale è praticamente ridotto all’osso. La Consulta ha, di recente, evidenziato che non è possibile tagliare la sanità prima di aver tagliato altre spese e che è fondamentale discutere con le autonomie e trovare dei punti di intesa” – ha proseguito Cinque – che ha aggiunto: “tutte le Regioni a statuto ordinario devono fare un accantonamento a favore della finanza pubblica centrale e, per l’esercizio successivo, quella somma potrà essere utilizzata per investimenti, ma ciò, per un complesso meccanismo contabile, varrà per la sola Regione Lombarda, mentre le altre Regioni a statuto ordinario, in disavanzo, potranno solo fare ulteriore recupero di disavanzo , così dimezzando ulteriormente i tempi del piano di rientro. Anche questo provocherà un aumento del divario tra nord e sud – ha evidenziato Cinque – e porteremo anche questo tema all’attenzione della Corte Costituzionale”.