COMMISSARIO AD ACTA POLIMENI: SI APRE FASE NUOVA, GRANDE SFIDA E' OTTIMIZZAZIONE LEA
Napoli, 22 marzo 2016 - "La Regione ha fatto un buon lavoro fino ad ora sulla parte degli squilibri economico-finanziari e vanno mantenuti i traguardi raggiunti, ma adesso si apre una fase nuova. Dobbiamo investire molto sulla organizzazione dei Lea e sulla organizzazione delle attività sanitarie.
E' quanto ha affermato il commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro dal debito della sanità, Joseph Polimeni, intervenendo all'audizione in V Commissione "Sanità e Sicurezza sociale, presieduta da Raffaele Topo. "E' facile raggiungere un pareggio di bilancio, anche un avanzo di amministrazione, che, però, è tutto da convalidare, senza agire sui Lea " ha sottolineato Polimeni -, la grande sfida è, invece, la ottimizzazione dei Lea e accompagnare all'equilibrio economico-finanziario il raggiungimento dei Lea, che, in Campania, sono bassi. "Il mio atteggiamento è cooperativo " ha sottolineato Polimeni in riferimento ad alcune affermazioni del Presidente della Regione De Luca che ha invitato i Commissari a collaborare per risolvere i problemi e non a crearne - , è chiaro che noi abbiamo un ruolo diverso da quello del Presidente, siamo commissari di governo, i nostri riferimenti sono il Mef e il Ministero della Salute; dobbiamo ovviamente e necessariamente interloquire con la regione, con la presidenza, ci mancherebbe altro, è un rapporto dialettico, di confronto, nello spirito di elevare la qualità della risposta sanitaria.
Polimeni si è soffermato anche sul tema della riabilitazione: " è un settore importante nel percorso sanitario, è importante distinguere le diverse forme di riabilitazione, cod, 75, cod. 56, ex art. 26, domiciliare, ambulatoriale, residenziale. E' un argomento molto ampio in cui dobbiamo cercare di migliorare i livelli di appropriatezza " ha sottolineato - siamo convinti che ci sono livelli molto alti del livello dell'appropriatezza e, a volte si fanno nel versante riabilitativo attività che non sono riabilitative, quindi vanno incrementati i livelli di appropriatezza e migliorati anche i percorsi.
"La Regione deve nominare velocemente le direzioni strategiche, direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo. Un primo passaggio obbligatorio, per quanto mi riguarda, è ricostituire le direzione aziendali. I risultati si producono con direzione aziendali forti fatte da personaggi competenti che non siano dei pavidi, che siano presenti sul luogo di produzione e che giorno dopo giorno producono degli atti, controllano, danno impulso alle azioni sul campo perché la sanità si cambia stando sul campo " ha sottolineato Polimeni " che ha aggiunto: "la struttura commissariale può produrre centinaia, migliaia di decreti commissariali, devo dire anche molti decreti commissariali, anche buoni sono stati prodotti in passato, però alla fine ci vuole la traduzione operativa sul campo. Il primo elemento di diagnosi e di terapia che va messo in campo è di costituire delle direzioni aziendali che presidino molto bene le attività che devono presidiare con delle direzioni strategiche forti, con orizzonti temporali almeno triennali, ma direi anche quinquennali perché alcuni cambiamenti non si possono produrre in tempi brevissimi.
"Altro elemento fondamentale è: uscire da una visione molto individualistica e molto ospedalocentrica della sanità in Campania: sostanzialmente vuol dire che la sanità pubblica, di oggi e di domani ancora di più, non si può governare unicamente facendo riferimento ai presidi ospedalieri, alle aziende ospedaliere, alle aziende universitarie e alle aziende miste perché alcuni governi, alcuni processi, alcune patologie croniche ormai per definizione hanno bisogno di una sanità pubblica sul territorio e quindi hanno bisogno di case della salute, hanno bisogno di ospedali di comunità, hanno bisogno di cure intermedie.
"Un'altra connotazione peculiare della Regione Campania è la grande presenza del privato accreditato che gioca un ruolo importante nello scenario sanitario regionale perché molte attività sono sostitutive e non integrative dell'offerta complessiva e quindi credo che possa essere una grande risorsa il ruolo del privato accreditato se ben gestita e se ben governata, se c'è un'interlocuzione forte e soprattutto se il privato accreditato che agisce per nome e per conto del servizio sanitario regionale fa quello che dice il pubblico, fa quello che dice il suo committente " ha sottolineato il commissario ad acta "governata anche perché in termini anche di volumi produce quasi un quarto degli interi volumi dell'offerta complessiva.
Inoltre, il tema del personale: "è la grande carenza del sistema campano perché non è solamente un problema di numeri, è un problema di scuola, di know how, di competenze. Giovedì pomeriggio sarò a Roma, al Ministero, vorrei far capire ai Ministri che depauperare oltre un certo limite un tessuto sanitario, si rischia di superare quello che in gergo si chiama il punto del non ritorno in termini sia di competenze che abbandonano la Campania e che se ne vanno in altre Regioni. Questa è una grande sfida che dobbiamo cercare di vincere anche tutti insieme.