Una vita per i diritti dei detenuti
Dalla chiusura degli Opg alle denunce per le condizioni di Poggioreale
Uno dei nostri ultimi incontri è stato «Sul campo», presso il carcere di Poggioreale per la consegna di frigoriferi ai detenuti. Adriana Tocco, la garante dei detenuti della Regione Campania, amava infatti condurre le sue battaglie stando a contatto diretto con il mondo carcerario, che conosceva benissimo.
I detenuti avevano trovato in lei una madre, una donna che con grande umanità, senso pratico e determinazione portava avanti la sua missione toccando con mano i loro problemi e ascoltando le loro necessità. Più volte, anche nel mio recente ruolo istituzionale di presidente del Consiglio regionale, i nostri cammini si sono incrociati realizzando iniziative significative nelle carceri della Campania come la consegna a inizio estate dei televisori nelle celle di Bellizzi Irpino. Ma la mia stessa esperienza umana e politica, anche da assessore alle Politiche sociali, è stata in sintonia col suo agire. La ricordo sempre impegnata sul piano sociale e civile, ancora prima di diventare il massimo riferimento della doverosa lotta per l'affermazione e il rispetto dei diritti dei detenuti campani. Era tenace e sono state tante le battaglie condotte insieme: dal superamento degli Opg, a cominciare da quello di Aversa, all'apertura delle celle del carcere femminile di Pozzuoli dove erano detenute le madri con i propri bambini.
Proprio pochi giorni fa aveva sposato la causa dell'istituto di pena di Santa Maria Capua Vetere che patisce la mancanza d'acqua nei mesi estivi. Adriana, senza mezzi termini, aveva definito inumana la condizione dei detenuti presentando pure un esposto alla Procura della Repubblica.
Senza clamore diceva che la pena doveva servire al reinserimento nella società, non alla bieca punizione del carcerato; così mi propose di ragionare sul modello del carcere di Igino Cappelli e realizzammo un bellissimo convegno con gli operatori nella sala Nassiriya del Consiglio regionale. Ma Adriana pensava soprattutto ai ragazzi e con il maestro Carlo Morelli del Teatro San Carlo organizzava concerti nelle carceri. Su sua proposta chiudemmo il ciclo il primo anno proprio in Consiglio: fu un'emozione grandissima che toccò profondamente tutti i consiglieri e ripetemmo l'evento in occasione dell'intitolazione dell'aula a Giancarlo Siani. Se ne è andata in punta di piedi, come era nel suo stile.
A nome di tutto il Consiglio regionale esprimo cordoglio e siamo vicini ai familiari ai quali vanno le nostre più sentite condoglianze. Ricorderemo in Consiglio il suo impegno e la sua dedizione nell'esercizio del suo ruolo che ha arricchito la Campania rendendole il tributo che merita, ma soprattutto continuando il suo lavoro. Ci lascia un forte testamento ideale. Il suo unico obiettivo, per il quale si è spesa fino agli ultimi istanti della sua vita, era ripensare il modello del carcere mettendo al centro, quale fulcro di tutta la sua azione, la parola dignità: per gli uomini e le donne che scontano la pena e per le loro famiglie, in particolare per i figli minori.
Rosa D'Amelio
Presidente del Consiglio della Regione Campania