La variazione della denominazione del Comune di Capaccio in Comune di Capaccio Paestum; le misure per l'integrazione di normative regionali, nazionali e comunitarie volte a raccordare e armonizzare le principali normative in materia di programmi e organizzazione del sistema pubblico cui compete la responsabilità di attuare le politiche comunitarie di coesione e sviluppo a livello territoriale; il Regolamento di esecuzione della Legge Regionale 23 ottobre 2007 n. 11 per la dignità e la cittadinanza sociale; l'impiego dei fondi europei per il sostegno al disagio sociale: sono tra i principali argomenti all'attenzione delle Commissioni consiliari che, da domani, riprenderanno i propri lavori dopo la pausa estiva.
Precisamente:
Giovedì 5 settembre 2013 alle ore 10,30 la I Commissione Consiliare Permanente, presieduta da Angelo Polverino (PdL), procederà all'esame abbinato, ai sensi dell'art. 43 comma 1 del Regolamento Interno, della proposta di legge "Variazione denominazione Comune Capaccio in Comune Capaccio Paestum ad iniziativa del consigliere Gianfranco Valiante (Pd) e dei consiglieri Antonio Valiante, Donato Pica, Anna Petrone, Angela Cortese, Angelo Marino e Gennaro Salvatore (Caldoro Presidente), Luigi Cobellis (Udc) Dario Barbirotti (Centro Democratico), Gennaro Mucciolo (Pse) e Fernando Zara (FdI) e del disegno di legge " Modificazione della denominazione del Comune di Capaccio, in Provincia di Salerno, in Comune di Capaccio Paestum ad iniziativa della Giunta regionale. Tali provvedimenti danno seguito, ai sensi della legge regionale 29 ottobre 1974 n.54 (Norme sulla istituzione di nuovi Comuni e sul mutamento delle circoscrizioni territoriali dei Comuni della Regione) alla deliberazione del Consiglio Comunale di Capaccio n. 87 del 29/11/2012, corredata di parere favorevole del Consiglio Provinciale di Salerno adottato con deliberazione n. 6 del 14/2/2013, alla procedura per il cambio di denominazione del Comune di Capaccio in Capaccio-Paestum, per esigenze toponomastiche, storiche, culturali e turistiche legate alla notevole valenza di Paestum come grande attrattore della cultura archeologica-storica "turistica e alle potenzialità di crescita del territorio. Qualora il disegno di legge sia ritenuto proponibile, il Consiglio regionale, ai sensi del comma 2 art. 9 della L.R. 54/1974, delibera la indizione del referendum consultivo di cui al comma 2 art. 133 della Costituzione.
All'ordine del giorno della I Commissione c'è anche il parere sulla proposta di legge a firma del capogruppo e del consigliere del Pd Raffaele Topo e Donato Pica "Misure per l'integrazione di normative regionali, nazionali e comunitarie volta a raccordare e armonizzare le principali normative regionali, nazionali e comunitarie in materia di programmi e organizzazione del sistema pubblico cui compete la responsabilità di attuare le politiche comunitarie di coesione e sviluppo a livello territoriale. La proposta di legge tende ad integrare gli effetti e produrre maggiore efficacia dei risultati nella attuazione di normative che sono strettamente connesse e interdipendenti e richiedono maggiore coordinamento ed alleggerimento delle procedure; ad accrescere il ruolo del sistema delle Autonomie locali nella elaborazione e definizione delle politiche di promozione dello sviluppo territoriale ed ecosostenibile; alla adozione delle strategie e degli strumenti attuativi delle politiche di coesione e di sviluppo territoriale; alla attuazione e creazione di reti istituzionali, sulla base dei Sistemi Territoriali di Sviluppo, così come definiti dalla L.R. 13/2008, e di cooperazione tra i rappresentanti di interessi socioeconomici pubblici e privati; alla valorizzazione e al potenziamento dei Gruppi d'azione locale in particolare in materia di rafforzamento delle capacità dei soggetti locali di elaborare ed attuare interventi coerenti tra la strategia di sviluppo locale e il raggiungimento dei obiettivi da essa determinati.
- Martedì 10 settembre alle ore 11,00 la III Commissione consiliare permanente, presieduta da Giovanni Baldi (PdL), si riunirà per esaminare le Modifiche al Regolamento regionale 2 aprile 2010 n.9 " Regolamento di attuazione di cui alla Legge regionale 18 novembre 2009 n.14 art. 54 comma 1 lett. B) "Testo Unico della normativa della Regione Campania in materia di lavoro e formazione professionale per la promozione della qualità del lavoro " Disciplina dei tirocini di formazione e orientamento -:; il disegno di legge ad iniziativa dell'assessore regionale al lavoro Severino Nappi procede all'adeguamento del Regolamento regionale n. 9 del 2010 riguardante i tirocini formativi e l'orientamento a quanto previsto dall'Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sancito in sede di Conferenza Permanente il 24 gennaio 2013 sul documento recante "Linee guida in materia di tirocini che le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nell'esercizio delle proprie competenze legislative e nella organizzazione dei servizi, si sono impegnate a recepire nelle proprie normative entro sei mesi.
- Martedì 10 settembre alle ore 11,30 riprenderà i propri lavori anche la Commissione speciale per la trasparenza, il controllo delle attività della regione e degli enti collegati e dell'utilizzo di tutti i fondi, presieduta da Nicola Caputo (Pd), con un'audizione sull'impiego dei fondi europei per il sostegno al disagio sociale; alle ore 12,30 la Commissione terrà un'audizione sulla gestione e sulle attività della società partecipata Sviluppo Campania s.p.a.
- Martedì 10 settembre alle ore 12,00 si riunirà la VI Commissione consiliare permanente, presieduta da Antonia Ruggiero (PdL), per esaminare la delibera n. 256 del 26/7/2013 della Giunta regionale ad iniziativa dell'assessore regionale per le Politiche sociali Ermanno Russo, che approva il Regolamento di attuazione della Legge Regionale 23 ottobre 2007 n. 11 in materia di dignità e cittadinanza sociale e di sistema integrato di interventi e servizi sociali, a seguito delle modifiche e delle integrazioni apportate dalla Legge Regionale 6 luglio 2012 n. 15 (Misure per la semplificazione, il potenziamento e la modernizzazione del sistema integrato del welfare regionale e dei servizi per la non autosufficienza) . La Delibera adegua le disposizioni regolamentari alle sopravvenute disposizioni legislative disciplinando le procedure, le condizioni, i requisiti soggettivi e strutturali, i criteri di qualità per l'autorizzazione, l'accreditamento e la vigilanza delle strutture e dei soggetti che provvedono alla gestione e all'offerta degli interventi e dei servizi del sistema integrato al fine di agevolarne l'accesso da parte dei cittadini, di semplificare le procedure, di prevedere requisiti non discriminatori, oggettivi, trasparenti e accessibili, di prevedere strumenti di verifica dell'efficienza, dell'efficacia e dell'economicità dei servizi erogati, di garantire la omogeneità territoriale e la qualità dell'offerta dei servizi, anche valorizzando l'apporto dei Centri di servizi per il volontariato e prevedendo modalità e procedure per l'iscrizione delle organizzazioni di volontariato nel registro regionale del volontariato.
(Eventuali ulteriori convocazioni di Commissioni saranno oggetto di integrazione alla presente Newsletter).
dott.ssa Gabriella Peluso
Tel. 081-77833243 " fax n. 0817783056