Napoli, 9 dicembre 2020 – “Quaderni di ricerca” sulla condizione carceraria in Campania e proposte per migliorarla e favorire il reinserimento lavorativo e sociale degli ex detenuti. E’ il tema dell’iniziativa presentata, stamani, nella sede del Consiglio regionale della Campania, dal Garante regionale dei Diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, e dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero. “Nell’affrontare le problematiche del mondo carcerario bisogna sempre tenere presente il principio fondamentale sancito dalla nostra Costituzione, ovvero che la pena deve essere finalizzata alla rieducazione del condannato e al suo reinserimento sociale – ha sottolineato Oliviero – per questo, vanno garantite, dallo Stato e dalla Regione, le azioni tendenti all’istruzione, alla formazione, al reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti. In questo scenario, è importante la figura del Garante regionale dei detenuti che consente alla Regione di conoscere approfonditamente le problematiche delle carceri e di promuovere iniziative per la loro risoluzione, penso, in particolare, alle esigenze sanitarie, che l’emergenza covid ha messo in evidenza con particolare forza, e a quelle legate al reinserimento lavorativo dei detenuti, per il quale bisogna intensificare gli sforzi. In tale ottica – ha detto Oliviero - daremo vita ad un gruppo di lavoro che possa approfondire le principali questioni da affrontare, anche al fine di dare vita ad un’iniziativa legislativa che modifichi la legge regionale n. 18 del 24 luglio 2006 istitutiva dell’Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania per renderlo più incisivo ed adeguato”. “Nell’opuscolo, che abbiamo realizzato insieme con l’Osservatorio regionale sulla detenzione, affrontiamo i problemi del pianeta-carcere nel delicato momento che stiamo vivendo, tra emergenza covid, suicidi, sanità inadeguata e affettività mancata – ha detto Ciambriello. Nelle carceri campane ci sono stati, dall’inizio del 2020, nove suicidi. La diffusione del contagio da covid 19 ha fatto registrare 158 detenuti positivi, tra cui 3 ricoverati presso i presidi ospedalieri esterni, 160 operatori del sistema carcerario sono stati contagiati, tra cui il responsabile medico della sanità penitenziaria del carcere di Secondigliano, che è deceduto. Per quanto riguarda il tema affettività ristretta, in molti istituti sono state create aree verdi per incontrare i familiari, continua ad interessare la maggior parte delle strutture carcerarie, ma sono ancora insufficienti per garantire quella che è un’esigenza fondamentale ed un diritto che la detenzione non deve sottrarre. Inoltre – ha sottolineato Ciambriello - soprattutto per il carcere di Poggioreale, urge un’azione di ristrutturazione e di ampliamento degli spazi carcerari e, a questo proposito, chiedo perché i dodici milioni di euro per la ristrutturazione di questo istituto penitenziario, messi a disposizione del Provveditorato campano per le opere pubbliche, non siano stati spesi”.