Messaggio del Presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, in occasione della Giornata della Memoria.Napoli, 27 gennaio 2012 - Il Giorno della Memoria, del ricordo di quei fatti agghiaccianti che vennero alla luce il 27 gennaio di sessantasette anni fa, quando l'apertura dei cancelli di Auschwitz spalancò al mondo intero gli orrori di una furia ideologica a dir poco devastante, rappresenta un patrimonio culturale e politico prezioso per la democrazia vera e la libertà, una risorsa da conservare, coltivare con grande consapevolezza e da trasmettere soprattutto alle nuove generazioni.Ma il ricordo, la memoria di quanto accadde nei campi di concentramento e di sterminio, dove si arrivò alla barbara eliminazione di oltre sei milioni di persone, soprattutto ebrei, ma anche zingari, omosessuali, portatori di handicap e semplici oppositori politici, non può e non deve bastare.Alla memoria, documentale e culturale, di quella che forse è la peggiore pagina della storia dell'umanità, vera e propria umiliazione per l'intero genere umano, deve sommarsi, come giustamente ribadito oggi anche dal Capo dello Stato, una forte azione culturale, educativa e, dunque, anche e soprattutto politica. Un impegno, cioè, volto a contrastare tutte quelle forme di antisemitismo, di nazionalismo e negazionismo nelle quali si annidano veri e propri pericolosissimi focolai di quella cultura, se di cultura si può parlare, dell'indifferenza, dell'egoismo e dell'intolleranza, disvalori che con il loro portato di violenza, minano intimamente le fondamenta dell'intera civiltà umana e offendono il senso stesso della vita e i suoi più alti e nobili principi di solidarietà e fratellanza universale.Come cittadini, ancorché impegnati nella vita politica e istituzionale, abbiamo dunque il dovere di mantenere sempre aperto quel capitolo di riflessione su quei tragici eventi coltivando la memoria' come valore perché quanto accaduto e, purtroppo in alcune parti del mondo accade ancora, non abbia mai più a ripetersi.