L'economia civile: verso nuove prassi
Nelle scienze sociali il valore di un paradigma teorico si misura anche e soprattutto dalla sua capacità di produrre un impatto sulla prassi. Questa è la sfida anche per l'economia civile che può aprire nuove prospettive agli operatori economici e agli stessi consumatori, se riesce a completare il difficile passaggio che separa le eleborazioni teoriche dalle esperienze sul campo.
Questo passaggio è già oggi realtà se si guarda a nicchie particolari del sistema economico che nascono con una naturale propensione a una vocazione sociale, come il Terzo Settore o il mondo della Finanza Etica o gli operatori che si riconoscono nei principi dell'Economia di Comunione, ma resta ancora solo accennato nella quotidianità della maggioranza delle organizzazioni e degli attori. Valori come la responsabilità sociale d'impresa e la sostenibilità stiano prenendo sempre più piede condizionando le strategie di molte imprese, mentre la finanza sta scoperendo le grandi prospetive degli investimenti sociali, basati su criteri ESG (Enviromental, Social, Governance), in grado di riscuotere una crescente attenzione da parte dei risparmiatori di tutto il mondo.
Si tratta, però, di piccoli segnali che ancora incidono in misura marginale sulla cultura dominante e in molti casi restano confinati a un livello superficiale, utile più per ripulire l'immagine delle imprese coinvolte che per modificare realmente le prassi operative. Molto deve essere fatto soprattutto se si prendono a riferimento gli obiettivi che l'ONU ha formalizzato nel programma di Agenda 2030, in cui si chiede un impegno diffuso per il raggiungimento di ambiziosi obiettivi di sviluppo sostenibili, ispirati all'equità socale e alla tutela dell'ambiente.
L'Osservatorio può offrire un contributo a questo processo, favorendo la valorizzazione delle esperienze più virtuose che si stanno sviluppando in Campania e provando a coinvolgere un numero crescente di operatori, al fine di evitare che l'economia civile possa restare chiusa nei confini angusti di una pratica per pochi addetti ai lavori o di una "moda" estetica per rilanciare il marketing di qualche multinazionale poco popolare.
La Logica del bene comune.
Coscienza, memoria, responsabilità, dialogo
Nuova edizione commentata dell'opera di Antonio Genovesi "La logica per i giovanetti" a cura di Riccardo Milano
Prefazione di Stefano Zamagni
Gabrielli editore
anno: 2020
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L'economia civile: un «nuovo» paradigma teorico
Le intuizioni di Antonio Genovesi non hanno avuto il successo che meritavano, in quanto la teoria economica ha preso altre direzioni seguendo il solco teorico tracciato da Adam Smith e dalla scuola anglosassone. Così, le principali elaborazioni teoriche hanno messo al centro dell'attenzione l'idea di un homo oeconomicus, spinto all'azione economica da un egoismo individualista e guidato da una "mano invisibile" al perseguimento di un benessere collettivo.
Questa visione antropologica è rimasta uno degli assunti inviolabili della teoria economica, anche quando l'evidenza della prassi ha dimostrato che i meccanismi perfetti dei modelli concettuali dell'economia neo-classica, pur nella loro raffinatezza formale, non erano in grado di garantire effettive condizioni di equità sociale e spesso nemmeno previsioni affidabili.
Oggi, però, di fronte alle crisi sociali e ambientali prodotte dalla globalizzazione e dalla finanziarizzazione speculativa, appare necessario recuperare approcci teorici alternativi che mettano in discussione i presupposti dei filoni di ricerca "mainstream", riconoscendo alle persone coinvolte nei processi di produzione, distribuzione e consumo una dimensione realmente "umana", non riducibile solo all'egoismo ottimizzante speso alla ricerca del profitto e della propria utilità individuale.
Così, anche categorie concettuali come reciprocità, gratuità, felicità hanno trovato cittadinanza nel dibattito economico, prendendo spunto dall'opera di Genovesi, ma anche dal contributo di altri importanti autori - da Filangieri e Dragonetti fino ad arrivare ad Amartya Sen e Stefano Zamagni - che hanno saputo proporre lavori tanto originali quanto non sempre valorizzati.
Oggi anche la letteratura aziendalistica sta riscoprendo valori come la sostenibilità, la responsabilità sociale d'impresa, l'attenzione agli stakholder della comunità, la finanza etica, che segnano una forte discontinuità rispetto alle teorie tradizionali dominate da modelli ispirati esclusivamente alle logiche della competitività e della ricerca del valore per gli azionisti.
L'Osservatorio intende ricollegarsi a questi contributi per raccogliere i migliori spunti e per provare a favorirne il passaggio nella prassi in Campania e, più in generale, nel sistema socio-economico del Paese.