L'economia civile: un «nuovo» paradigma teorico
Le intuizioni di Antonio Genovesi non hanno avuto il successo che meritavano, in quanto la teoria economica ha preso altre direzioni seguendo il solco teorico tracciato da Adam Smith e dalla scuola anglosassone. Così, le principali elaborazioni teoriche hanno messo al centro dell'attenzione l'idea di un homo oeconomicus, spinto all'azione economica da un egoismo individualista e guidato da una "mano invisibile" al perseguimento di un benessere collettivo.
Questa visione antropologica è rimasta uno degli assunti inviolabili della teoria economica, anche quando l'evidenza della prassi ha dimostrato che i meccanismi perfetti dei modelli concettuali dell'economia neo-classica, pur nella loro raffinatezza formale, non erano in grado di garantire effettive condizioni di equità sociale e spesso nemmeno previsioni affidabili.
Oggi, però, di fronte alle crisi sociali e ambientali prodotte dalla globalizzazione e dalla finanziarizzazione speculativa, appare necessario recuperare approcci teorici alternativi che mettano in discussione i presupposti dei filoni di ricerca "mainstream", riconoscendo alle persone coinvolte nei processi di produzione, distribuzione e consumo una dimensione realmente "umana", non riducibile solo all'egoismo ottimizzante speso alla ricerca del profitto e della propria utilità individuale.
Così, anche categorie concettuali come reciprocità, gratuità, felicità hanno trovato cittadinanza nel dibattito economico, prendendo spunto dall'opera di Genovesi, ma anche dal contributo di altri importanti autori - da Filangieri e Dragonetti fino ad arrivare ad Amartya Sen e Stefano Zamagni - che hanno saputo proporre lavori tanto originali quanto non sempre valorizzati.
Oggi anche la letteratura aziendalistica sta riscoprendo valori come la sostenibilità, la responsabilità sociale d'impresa, l'attenzione agli stakholder della comunità, la finanza etica, che segnano una forte discontinuità rispetto alle teorie tradizionali dominate da modelli ispirati esclusivamente alle logiche della competitività e della ricerca del valore per gli azionisti.
L'Osservatorio intende ricollegarsi a questi contributi per raccogliere i migliori spunti e per provare a favorirne il passaggio nella prassi in Campania e, più in generale, nel sistema socio-economico del Paese.