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VIOLENZA DI GENERE: DALLA REGIONE CAMPANIA 4,5 MILIONI PER I CENTRI ANTIVIOLENZA CONFRONTO CON LE CONSIGLIERE REGIONALI SULLA ATTUAZIONE DELLE LEGGI REGIONALI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

11 Marzo 2014
NAPOLI, 11 MARZO 2014 " Dalla Regione Campania una risposta forte e condivisa contro la violenza sulle donne: la Legge Regionale n. 2 dell'11 febbraio 2011, proposta dalle Consigliere regionali di tutte le forze politiche e approvata all'unanimità dal Consiglio, che ha messo in campo misure di prevenzione e di contrasto contro la violenza di genere, tra cui i Centri antiviolenza,  è stata finanziata dalla Giunta regionale con il Piano Sociale di Zona 2013/2015 con 4 milioni e mezzo di euro che saranno ripartiti tra i 57 Ambiti Sociali per realizzare e potenziare i Centri antiviolenza e per garantire la presenza di almeno un Centro antiviolenza in ogni ambito territoriale della Campania.
L'importante argomento è stato oggetto della giornata di informazione e formazione promossa dal Consiglio Regionale della Campania sullo stato di attuazione della legge regionale 2/2011 contro la violenza di genere e delle norme per l'organizzazione  di una rete di servizi ospedalieri territoriali per l'accoglienza ed assistenza alle vittime di violenza di genere, approvate con legge regionale n. 22 del 21 luglio 2012, che ha visto la partecipazione delle Consigliere regionali Sandra Lonardo, Bianca D'Angelo, Monica Paolino e Mafalda Amente, del Gruppo di Forza Italia, Angela Cortese, Rosa D'Amelio e Anna Petrone, del Partito Democratico, e Anita Sala (Centro Democratico), del Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Paolo Romano e dell'Assessore regionale alle Attività Sociali Ermanno Russo. 
Ad aprire i lavori è stato il Presidente Paolo Romano: "Il Consiglio Regionale della Campania ha dato importanti risposte legislative a favore delle donne e contro la violenza " ha sottolineato -; nella precedente legislatura approvando la legge elettorale regionale che, con la doppia preferenza di genere, ha portato in Consiglio il più elevato numero di donne elette, e in questa legislatura con l'approvazione della legge regionale per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere che ha messo in campo una serie di strumenti, tra cui i Centri antiviolenza, per scongiurare ed affrontare questo drammatico fenomeno che fa vergognare di appartenere al genere maschile. Un impegno " ha concluso il Presidente Romano " che il Consiglio regionale proseguirà per contrastare quello che è una vera e propria emergenza sociale. 
Dall'Assessore regionale alle Attività Sociali Ermanno Russo l'ottima notizia dell'importante stanziamento di risorse per realizzare e potenziare i Centri Antiviolenza: "una scelta politica che si inquadra, seppur in un contesto fatto di tagli feroci dei trasferimenti nazionali e di ristrettezze economiche regionali, nella ferma azione di governo della Giunta Caldoro a sostegno delle politiche sociali " ha sottolineato l'esponente del governo regionale " che ha aggiunto: se nella legge finanziaria regionale non e' stato possibile trovare risorse, siamo riusciti  ad individuarle nel Piano sociale di zona ripartendole tra gli Ambiti sociali di zona e mettendo nelle mani degli Enti locali l'attivazione dei Centri antiviolenza e di una rete capace di far emergere il fenomeno con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e con le associazioni di volontariato attive sui territori. L'assessore Russo, rispondendo alle sollecitazioni delle Consigliere sulla necessità di dare vita anche ai Centri di accoglienza per donne maltrattate, ha sottolineato che è possibile puntare sui fondi europei. 
Vivace e denso di contenuti è stato il dibattito, moderato dalla giornalista del Tgr Campania Letizia Cafiero, che ha visto gli interventi delle Consigliere regionali, alcune delle quali si sono soffermate anche sui fatti di attualità politica riguardanti la bocciatura da parte della Camera dei Deputati degli emendamenti sulla parità di genere: "Dalla Regione Campania, la prima in Italia a dotarsi di una legge sulla doppia preferenza di genere che ha portato 14 donne elette in Consiglio regionale, arriva il nostro sdegno per quanto accaduto ieri in Parlamento che ha fatto un brutto passo indietro rispetto alle politiche di genere e alle scelte legislative che garantiscono le pari opportunità " ha detto la consigliere Angela Cortese, che si è poi soffermata sulla legge regionale contro la violenza di genere sottolineando che "e' stata la seconda legge approvata da questo Consiglio regionale da inizio legislatura offrendo un importante segnale politico che ha fatto seguito alla legge 11 della precedente legislatura sulla dignita' sociale, dando vita ai centri antiviolenza, il primo presidio e risposta sul territorio grazie al ruolo fondamentale delle associazioni". 
Per la consigliera Bianca D'Angelo "il Parlamento dovrebbe prendere esempio dalla Campania mutuando il nostro modello di legge elettorale che ha portato il Consiglio regionale della Campania ad essere l'Assemblea legislativa con il più elevato numero di donne ;  la Consigliere Segretario ha, poi, ricordato, che la legge regionale contro la violenza di genere è stata approvata sulla scia di quanto indicato dal Parlamento Europeo nel 2007 e dal Governo Berlusconi nel 2010  in materia di contrasto alla violenza di genere, prevedendo l'istituzione nelle strutture pubbliche di centri di ascolto e di supporto per donne che hanno subito violenza, legge che in Campania vede un centro-pilota nell'Ospedale San Paolo di Napoli e che ha già condotto alla individuazione di altre sette strutture, oltre alla attivazione dell'Osservatorio regionale sulla violenza sulle donne che darà informazioni importanti al fine di prevenire e contrastare questo dramma sociale. 
"E' fondamentale coinvolgere nelle attività dei Centri antiviolenza le associazioni femminili attive sul territorio " ha evidenziato la consigliera Rosa D'Amelio " sollecitando la Giunta regionale "a tenerne conto nell'ambito della definizione delle norme attuative e a puntare sulle Case di accoglienza per le donne maltrattate affinchè ce ne sia una per provincia. E' questo un argomento sul quale come Consigliere regionali vigileremo affinchè si trovino le necessarie risorse per dare vita a questi fondamentali luoghi di aiuto e di supporto per le donne colpite da violenza. 
La consigliera Sandra Lonardo ha sottolineato che "le leggi approvate dal Consiglio regionale contro la violenza di genere dimostrano che l'unione fa la forza sui temi fondamentali che investono tutta la società e ha rivolto un ringraziamento all'assessore Ermanno Russo "per la fattiva sensibilità dimostrata individuando  i fondi che garantiscono copertura ad una legge importante, mentre in molti altri casi leggi importanti rimangono inattuate perchè non la trovano "  ha osservato ricordando come "un'altra fondamentale battaglia, intrapresa con l'approvazione di una legge regionale nel 2009, riguarda l'equiparazione retributiva delle donne a parita' di mansioni, norma rimasta inattuata perché non ha trovato copertura finanziaria.  
La consigliera Anita Sala ha ricordato che "dal 1992 in Regione Campania si tenta di dare risposta alla violenza di genere, ma solo in questa legislatura siamo giunti alla approvazione di una legge contro la violenza e ciò è motivo di grande soddisfazione. La seconda fase della legge deve essere quella di realizzare le case di accoglienza per le quali l'esponente di Centro Democratico ha rilanciato il tema dell'impiego dei beni immobili confiscati alla camorra e alla criminalità organizzata affidandoli in comodato d'uso ai Comuni ed accelerando le procedure.
"I fondi stanziati per i Centri antiviolenza sono il fiore all'occhiello della strategia regionale contro la violenza sulle donne e per la prevenzione di questo odioso fenomeno " ha aggiunto la consigliera Monica Paolino " che ha sottolineato: "è fondamentale l'aspetto preventivo delle norme messe in campo  anche attraverso campagne informative e l'importante sinergia con i territori. Insieme con la prevenzione, è indispensabile creare la necessaria rete di assistenza per favorire le denunce da parte delle donne colpite da violenza, un tema questo che mostra ancora troppi elementi di debolezza e sul quale occorre insistere per far sì che le violenze escano dal sommerso. 
Facendo riferimento anche alla sua esperienza professionale come farmacista, attività che spesso diviene il primo punto di ascolto di chi ha subito violenza, la consigliera Mafalda Amente ha evidenziato che "è indispensabile il coinvolgimento delle strutture sanitarie e puntare sulle professionalità del sistema sanitario campano affinchè le donne che subiscono violenza possano trovare una risposta adeguata sul piano sanitario e psicologico. In tale ottica, oltre ad aver approvato una legge importante, anche sul piano culturale e simbolico per la nostra regione, ne seguiremo l'attuazione anche in relazione al coinvolgimento del mondo medico affinchè possa esplicare al meglio i suoi effetti. 
Infine, la consigliera Anna Petrone: "le Consigliere regionali hanno dimostrato sensibilità, concretezza e capacità di fare squadra su temi tanto importanti come la violenza di genere, proponendo la legge sulla violenza di genere che è stata approvata all'unanimità dal Consiglio, ma non possiamo non notare " e quanto accaduto ieri in Parlamento ne è l'ennesima dimostrazione " che abbiamo ancora una cultura maschilista anche in Regione Campania dove " ha stigmatizzato - manca ancora un Assessorato alle Pari Opportunita', una grave carenza che getta ombre anche sulle migliori azioni intraprese a favore delle donne. 

PIANO PAESAGGISTICO: IL CONSIGLIO REGIONALE SI RIUNIRA' MARTEDI' 18 MARZO DALLE ORE 16 AD OLTRANZA

11 Marzo 2014
NAPOLI, 11 MARZO 2014 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, si riunirà martedì 18 marzo dalle ore 16 ad oltranza, per proseguire l'esame del disegno di legge "Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania per l'attuazione della pianificazione paesaggistica regionale ai sensi dell'articolo 135 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. 
All'ordine del giorno sono, inoltre, iscritte, le proposte di legge in materia di "Riforma delle Comunità Montane in Unioni Montane dei Comuni, riordino ordinamentale, territoriale e funzionale; "Definizione dei compiti e delle funzioni dell'Agenzia regionale campana per la difesa del suolo; le proposte di legge abbinate sulla "Organizzazione del sistema turistico in Campania; "Norme per l'attuazione del piano energetico ambientale regionale in Campania; il disegno di legge "ADISU Unica regionale (ADISURC); le proposte di legge "Norme per il sostegno dei gruppi  di acquisto solidale (GAS) e per la distribuzione di prodotti agroalimentari da filiera corta e di qualità; "Istituzione del marchio etico regionale; "Istituzione del Comune Unico dell'isola d'Ischia ; "Norme per la qualificazione, la tutela e lo sviluppo dell'impresa artigiana. All'esame del Consiglio sono iscritte anche delibere Amministrative, debiti fuori bilancio, Gradimento su nomine di competenza della Giunta Regionale  ai sensi dell'articolo 48  dello Statuto della Regione Campania, deliberazioni di conferimento nomine di competenza del Consiglio Regionale. 

VIOLENZA DI GENERE: CONVEGNO NAZIONALE CONTRO OGNI GENERE DI VIOLENZA GIOVEDI' 6 MARZO 2014 ORE 16 SEDE CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA

3 Marzo 2014
NAPOLI, 3 MARZO 2014 -  "Contro la violenza di genere, contro ogni violenza: è il tema del convegno nazionale promosso dall'Associazione Nazionale Italiana Sport e Cultura e dalla Unità di Prevenzione del Rischio Criminologico insieme con la Regione Campania, la Provincia di Napoli e il Comune di Somma Vesuviana, che si terrà giovedì 6 marzo 2014 dalle ore 16 alle 19 nella sede del Consiglio Regionale della Campania (Sala Schermo, 1° piano). 
Per la Regione Campania interverranno il Presidente del Consiglio Regionale Paolo Romano e il Questore alle Finanze Francesco Vincenzo Nappi. 
E' stato invitato a partecipare Sua Eminenza Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli.  
Ad introdurre i lavori, nel corso di quali si discuterà delle iniziative messe in campo dalle istituzioni e dalle associazioni contro la violenza di genere e contro ogni forma di violenza nei diversi settori della società, anche alla luce della Legge Regionale 2/2011, sarà il Presidente nazionale di Aics, on. Bruno Molea. Nel prosieguo, sono previsti gli interventi del Presidente del Forum Regionale della Gioventù, Francesco Silvestre, dell'assessore provinciale alle Pari opportunità Giovanna Del Giudice, del Sindaco di Brusciano Giuseppe Romano e del Sindaco f.f. di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno.
A seguire, moderati da Teresa Giannino, e allo scopo di esaminare sul piano tecnico giuridico i vari aspetti della violenza e delle azioni a contrasto, la responsabile nazionale dell'Uprc Immacolata Giuliani (criminologa), il coordinatore scientifico Fabrizio Mignacca (psicologo-psicoterapeuta), la responsabile regionale Luisa D'Aniello (psicologa-criminologa), la genetista forense Marina Baldi, oltre alla testimonianza di Michele Rea. 

IL CONSIGLIO HA ELETTO IL PRESIDENTE DEL COMITATO REGIONALE PER LE COMUNICAZIONI E' ILARIA LUCIA PERRELLI, GIORNALISTA PROFESSIONISTA

3 Aprile 2014
NAPOLI, 2 APRILE 2014 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha eletto il Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni: è Ilaria Lucia Perrelli, giornalista professionista, che ha riportato 27 preferenze.  
Della terna di candidati alla Presidenza del Corecom facevano parte Davide Conte, che ha riportato 20 voti, e Lino Zaccaria che ha riportato n. 1 voto (ha riportato una preferenza anche  il candidato Tenga Agostino). I votanti sono stati 49. 
Alla votazione per l'elezione degli altri due componenti del Corecom il quorum è risultato insufficiente (18 presenti). Pertanto, il Vice presidente Antonio Valiante (Pd) ha aggiornato il seggio elettorale di un'ora ma, alla riapertura dei lavori, constatando la presenza di  pochi consiglieri in Aula, ha chiuso la seduta. 

RIFORMA SENATO E TITOLO V COSTITUZIONE: IL CONSIGLIO HA DISCUSSO DEL DOCUMENTO DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE

2 Aprile 2014
NAPOLI, 2 APRILE 2014 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha tenuto una discussione sul documento sulle proposte di riforma costituzionale elaborato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Assemblee legislative regionali sulla riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione.  
Il documento esprime le proposte delle Regioni, tra cui: mantenere il nome di Senato delle Regioni e delle Autonomie, prevedere la partecipazione di diritto dei rappresentanti delle Regioni e delle Autonomie locali, dei Presidenti di Regione e dei Sindaci dei capoluoghi di Regione; ripartire i seggi in proporzione alla popolazione delle Regioni. Nel documento le Regioni esprimono anche contrarietà alla integrazione del Senato con membri nominati. Quanto alle competenze, il documento esprime condivisione della necessità di superare il bicameralismo perfetto ma sottolinea la necessità di rafforzare le competenze del Senato attraverso una legge bicamerale che ne definisca le competenze sui modelli costituzionali federali, regionalizzati e/o autonomisti, nonché di introdurre una commissione bicamerale che operi nel cuore del procedimento legislativo definendo tempi certi; di ampliare la competenza del Senato alle funzioni ispettive. 
Tra le proposte relative alla riforma delle competenze legislative delle Regioni di cui al Titolo V della Costituzione, le Regioni propongono, tra l'altro, di: ridefinire le competenze esclusive statali del comma 2 art. 117 in particolare sull'urbanistica, ordinamento enti locali, sul coordinamento della finanza pubblica, richiamando una competenza statale circoscritta alla definizione di una disciplina generale; prevedere un'elencazione di massima della legislazione residuale regionale che, tra le altre, richiami la competenza in materia di finanza locale, di mercato e di politiche per il lavoro, di organizzazione servizi scolastici, istruzione e formazione professionale,governo del territorio e urbanistica.
Sul tema si è sviluppato un intenso dibattito aperto dal capogruppo del Pd Lello Topo, che ha espresso parere favorevole del proprio gruppo: "la modifica del Senato darà vita al Senato delle Autonomie rilanciando e modernizzando l'architettura costituzionale italiana e andando incontro alle aspettative dei cittadini anche per rendere più positivo ed efficiente il rapporto tra i territori e lo Stato anche sul piano legislativo. 
"Con questa riforma siamo di fronte all'ennesima mortificazione della democrazia: ad una Camera di deputati ‘nominati' dai partiti si aggiungerà un Senato di altri nominati dal Presidente della Repubblica " ha sottolineato il consigliere Corrado Gabriele (Pse) " per il quale "sarà il bicameralismo dei nominati, mentre i risparmi realizzati saranno poca cosa rispetto alla penalizzazione democratica. Per questi motivi, il gruppo Pse ha espresso parere negativo. 
"Ritengo molto valido l'intervento della Conferenza dei Presidenti delle Regioni che ha dato vita ad un documento che ci vede d'accordo e che riflette gli accordi sottoscritti dal nostro partito sul piano nazionale e sul quale auspichiamo una posizione unitaria del Consiglio " ha detto la consigliera di FI Sandra Lonardo.
"Il superamento del bicameralismo perfetto è importante per rilanciare il procedimento legislativo, ma è un cambiamento che avrebbe richiesto una maggiore riflessione sugli aspetti democratici che vengono penalizzati. Ma nel complesso esprimiamo parere favorevole a questa importante e necessaria riorganizzazione " ha detto la consigliera Anita Sala (Cd).
"Il documento che ci viene sottoposto racchiude perfettamente l'esigenza di riforma costituzionale e di rilancio dei rapporti Stato/Regioni " ha detto il consigliere Pietro Foglia (Ncd) " anche se, oggi, l'attenzione dei cittadini è tutta incentrata sui costi della politica e questa riforma non apporta risparmi considerevoli. Auspichiamo, però, che tale riforma venga migliorata perché non condividiamo che il Senato delle Autonomie venga composto anche da nominati per meriti scientifici, artistici, culturali, etc. Inoltre, è fondamentale garantire, nella determinazione dei componenti della Camera delle Autonomie, un principio di proporzionalità con gli abitanti delle Regioni. 
"Le perplessità che nascono su questa riforma sono tante " ha detto il consigliere Carlo Aveta (FC) " perché essa non nasce dall'esigenza di superare il bicameralismo perfetto ma soprattutto dall'esigenza dovuta alle spinte populistiche di tagliare i costi della politica. Ma su questo fronte sono pronto a sfidare il premier Renzi perché non ci sarà alcun risparmio di un miliardo di euro, come annunciato. Inoltre, non vengono definite le competenze del Senato,a riprova che alla base di questa proposta ci sono solo spinte populiste, come ha detto anche il M5S, partito populista per eccellenza.
"Per superare il bicameralismo perfetto potremmo servirci, a questo punto, di una sola Camera, l'unico vero sistema per rilanciare l'attività legislativa e per ridurre la spesa " ha concluso Aveta " esprimendo parere contrario "in quanto il documento non coglie queste tematiche fondamentali.  
"Nella fase attuativa di questo documento auspico alcune modifiche: ad es., tra i componenti del Senato delle Autonomie, sarebbe opportuno un rappresentante eletto dai Comuni ricadenti nelle vecchie Province " ha proposto il Vice presidente Antonio Valiante (Pd), per il quale "questa riforma va affrontata per rilanciare il modello costituzionale ma anche per riportare alle Regioni quelle funzioni fondamentali di programmazione, indirizzo e controllo concentrando esclusivamente sui Comuni e sulle Unioni di Comuni le funzioni gestionali e amministrative. La necessità, nella fase attuativa, è nella organizzazione dell'Amministrazione che verrà posta in essere " ha aggiunto il Vice presidente Valiante " per il quale "questa modifica del  Senato deve inserirsi in un sistema di riforma complessivo che deve rientrare in una nuova posizione politica che guardi all'intero Paese e all'Europa, sintonizzando il nostro Paese in una logica di semplificazione che trasforma il Senato in Camera delle Autonomie e che dà la possibilità alle Autonomie di incidere sui processi amministrativi. Quindi parere favorevole al documento "con raccomandazione al Presidente del Consiglio regionale affinchè, nella fase attuativa, si presti particolare attenzione alla riforma del Titolo V della Costituzione.  
"Vedo troppa superficialità nell'affrontare questo importante tema e vedo a rischio la democrazia " ha detto Gennaro Mucciolo (Pse), consigliere Segretario, -, con superficialità si aboliscono le Province e si trasforma il Senato da organo elettivo a Camera delle autonomie, sulla spinta di un attacco forte alle Regioni, che vede colpita anche la Campania. La questione risparmio è impropriamente utilizzata perché la vera questione è quella dell'efficienza delle istituzioni e della democrazia " ha proseguito il consigliere Mucciolo " perché, con la logica dei soli tagli e di una legge elettorale volta solo a far emergere due forze politiche, si rischia di assassinare la democrazia. Così come il ritorno al centralismo statale è un colpo mortale alla democrazia " ha concluso l'esponente del Pse che ha ribadito il parere negativo del proprio gruppo. 
"Di solito siamo in disaccordo, ma oggi condivido completamente l'analisi del collega Gennaro Mucciolo " ha detto il consigliere Giovanni Fortunato (Caldoro Presidente) " per il quale "questa riforma conferma che esistono poteri forti che stanno compiendo un ‘colpo di Stato' contro la democrazia, prima chiudendo i Comuni, sottraendo loro le necessarie risorse, poi chiudendo le Province, sostenendo che esse non servono mentre, dall'Unità d'Italia, sono l'ente più vicino ai cittadini, e adesso arrivando alle Regioni. Una "guerra bianca che colpisce tutti gli enti locali e la democrazia " ha sottolineato il consigliere Fortunato " per il quale "è in atto un disegno politicamente criminoso per colpire la democrazia del territorio e per concentrare tutto a Roma. Si deve respingere con tutte le forze questa ipotesi di Senato delle Autonomie " ha detto Fortunato " per il quale, "semmai, per realizzare un risparmio, andrebbe abolita la Camera dei Deputati. Anzi, andrebbe chiuso questo Parlamento di nominati che non rappresenta il popolo. Dobbiamo ribellarci " ha concluso Fortunato " a cominciare da noi in quest'Aula, ultimi tra gli eletti dal popolo, dobbiamo reagire a questo ‘cimitero politico' , dobbiamo rilanciare le ragioni della democrazia e delle istituzioni elettive. 
"Come forze politiche abbiamo il dovere di rilanciare un ragionamento serio sulle ragioni della politica e sul rilancio delle istituzioni " ha detto il consigliere Angelo Consoli (Udc) - ; è molto negativo tornare a quel centralismo che si voleva eliminare con la riforma del Titolo V delegando al centro poteri che devono essere esercitati dal territorio, come l'urbanistica e la protezione civile. Quindi le nostre riserve sono notevoli e sono ampie perchè le riforme non vanno fatte sulla base della demagogia che chiede alla politica di sacrificarsi " ha aggiunto Consoli ", politica che pure si è sacrificata tagliando, in Campania, i propri costi prima ancora che lo facessero leggi nazionali, ma la demagogia non è la strada da seguire dando vita all'ovvio e alle banalità; la riforma va attuata nella Pubblica amministrazione per semplificare la vita dei cittadini e delle imprese, per liberare risorse per creare lavoro, il vera tema sul quale dobbiamo concentrarci per non far calare il sipario su questo nostro Paese. La questione fondamentale è che la democrazia deve ritrovare se stessa " ha concluso Consoli " ponendo fine ad una legittimazione popolare che si fonda sul malessere e sulla delusione e non più sull'espressione del libero voto democratico. Va fatto uno sforzo di responsabilità e di consapevolezza riscoprendo la funzione dei rappresentanti del popolo e dei partiti, dai quali occorre ripartire. Altro che riforma del Senato! Altro che annullamento delle preferenze attraverso una legge elettorale che annulla le preferenze! " ha concluso Consoli " esprimendo parere contrario al documento. 

SCHEDA SINTETICA DEL DDL COLLEGATO ALLA LEGGE DI STABILITA' 2014: Sintesi dei principali contenuti del Ddl "Interventi di rilancio e sviluppo dell'economia regionale nonché di carattere ordinamentale e organizzativo - collegato alla Legge di Stabilità regionale anno 2014.

2 Aprile 2014
Il ddl prevede una serie di interventi per il rilancio e allo sviluppo dell'economia regionale, tra cui: tempi certi per i pagamenti della Regione a favore delle imprese; accelerazione della spesa dei fondi europei; fissazione dei termini dei procedimenti amministrativi di tutela ambientale, tenuto conto delle previsioni legislative nazionali; "Campania Semplice, sito internet dedicato alla semplificazione amministrativa e finalizzato alla qualità della normazione; misure per la definizione dei criteri e delle modalità operative per la realizzazione di opere infrastrutturali pubbliche di interesse collettivo e di interventi di riqualificazione urbana attraverso l'apporto di capitali privati; accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi a favore del sistema produttivo regionale; snellimento burocratico per i beneficiari dei nuovi crediti di imposta; semplificazione nella attestazione della regolarità contributiva certificata dal Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) da parte delle imprese al momento della partecipazione ad avvisi o bandi regionali anche se prodotta successivamente ma sempre e comunque prima della concessione dei benefici. 
Sono previsti, inoltre, interventi in materia ordinamentale e organizzativa e di modifica legislativa tesi alla semplificazione amministrativa, alla riduzione dei costi e al rilancio economico regionale, nei settori del turismo, di assetto del territorio ed edilizia abitativa, sviluppo sostenibile e ambiente, trasporti, politiche sociali, agricoltura, energia, salute, volti a stimolare e rilanciare l'economia regionale e l'occupazione. 
Tra le principali disposizioni: l'istituzione dell'Azienda unica per il diritto allo studio universitario (Adisurc) in luogo delle attuali sette; la definizione del Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo con finalità turistico-ricreative; la liberalizzazione degli orari delle attività accessorie degli stabilimenti balneari; la semplificazione delle procedure in materia di classificazione delle strutture ricettive alberghiere e all'aria aperta; il recupero dei sottotetti realizzati all'entrata in vigore del disegno di legge e alle condizioni fissate dalla legge regionale 15/2000 (facenti parte di edifici realizzati in piena legittimità e con altezza non inferiore a m. 2,40); misure semplificative e specificative per agevolare l'attuazione del "Piano-casa di cui alla Legge regionale 19/2009 per rendere più agevole il rilascio dei titoli abilitativi; misure di incentivo alla edilizia residenziale sociale mediante il recupero di immobili già esistenti; interventi volti a favorire la concorrenza e la non discriminazione, in particolare nel settore delle acque minerali e termali per il quale si prevede procedura selettiva per l'individuazione delle risorse termominerali che viene espletata in sede di rilascio del permesso di ricerca; la fissazione di un canone per l'utilizzo delle acque pubbliche; il conferimento di funzioni amministrative ai Comuni ai quali vengono attribuite le funzioni svolte dalle Comunità Montane, che vengono estinte ferma restando la salvaguardia dei lavoratori; interventi di chiarificazione per gli incentivi alle imprese agevolate dai Contratti di Programma; disposizioni per consentire un più rapido passaggio dalle opere di connessione alla rete elettrica allo scopo di rafforzare la rete elettrica regionale.
E, poi, armonizzazione tra normativa nazionale e regionale circa l'adeguamento del monitoraggio e del controllo dell'esercizio dei servizi TPL al fine di: trasferire i dati all'Osservatorio nazionale e migliorare il controllo sui contratti di servizio e di ridurre gli sprechi; semplificare la procedura per l'adozione della carta dei servizi; ridefinire le modalità di controllo, anche attraverso l'impiego di guardie particolari giurate, e le sanzioni, tra cui è previsto il pagamento di cento volte il costo del titolo di viaggio a carico del viaggiatore senza biglietto, oltre alle spese di procedimento, introiti che vengono destinati alle Aziende di trasporto. E', inoltre, previsto il sistema integrato di infrastrutture (ITSC) a supporto di tutti i comparti della mobilità regionale per favorire il controllo, la sicurezza e i sistemi di viabilità informatica. 
Per quanto riguarda le politiche sociali, si conferisce ai soggetti erogatori di servizi denominati "Centri socio-educativi semiresidenziali già autorizzati la definizione di "Centri diurni polifunzionali per minori allo scopo di favorire l'istruzione e la formazione e di accogliere almeno 150 unità; infine, per il settore della salute, viene prevista la possibilità di rinnovo dei Direttori Generali per una sola volta e viene modificata la composizione della Commissione deputata alla selezione al fine di garantire ulteriormente la qualità e l'imparzialità nella individuazione dei vertici amministrativi della sanità. 
Sono inoltre previste modifiche legislative al fine di: ampliare la composizione della Commissione Regionale Pari opportunità alle rappresentanti degli Ordini professionali; ampliare la composizione del Comitato permanente per la pace e per i diritti umani agli organismi operanti sul territorio e a un rappresentante dell'Ufficio scolastico regionale, sempre senza oneri a carico della Regione; precisare che, tra i medici abilitati a rilasciare certificati per lo sport, ci sono quelli specialisti in medicina per lo sport, quelli della Federazione medico-sportiva italiana del Comitato olimpico nazionale, come previsto dalle norme nazionali; facilitare le elezioni consortili nei Consorzi di bonifica; coordinare e armonizzare le previsioni contenute nella legge regionale 20/2013 contro i roghi di rifiuti alla sopraggiunta normativa nazionale (D.L. 136/2013). 

IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO LE MODIFICHE ALLA LEGGE SUL REGISTRO DEI TUMORI

11 Febbraio 2014
Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha approvato all'unanimità alcune modifiche alla legge istitutiva del Registro dei Tumori adeguandola ai rilievi della Consulta e alle disposizioni del Commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro della sanità Presidente Stefano Caldoro. 
Con tali modifiche sono state potenziare le attività del Coordinamento del Registro tumori all'Istituto Pascale ed è affidato al Santobono-Pausillipon il coordinamento del Registro tumori infantili.
Il Consiglio ha inoltre approvato la proposta di legge, sintesi delle proposte dei consiglieri Luciano Schifone (Ncd) e Antonio Marciano (Pd), sulla produzione e commercializzazione del pane al fine di salvaguardarne l'igienicità e la tipicità, di contrastare l'illegalità e di valorizzare il principale prodotto alimentare della dieta mediterranea. Nel solco della legge regionale 2 del 2005 che ha previsto l'imbustamento del pane, la legge va oltre e ne prevede la tracciabilità degli ingredienti, della produzione e della commercializzazione al fine di consegnare al consumatore un prodotto controllato e sicuro. Prevista infine l'istituzione del Tavolo regionale della panificazione.
Il Consiglio ha inoltre approvato la legge che riduce il numero dei componenti del Corecom da sette a tre (dureranno in carica tre anni)  e ha dato il via libera alla ratifica dell'accordo tra le Regioni Campania e Calabria sul funzionamento dell'Istituto Zoo Profilattico Sperimentale del Mezzogiorno.

COLLEGATO ALLA LEGGE DI STABILITA' REGIONALE 2014: COMMISSIONE BILANCIO FISSA TERMINE EMENDAMENTI A GIOVEDI' 10 APRILE ORE 12,00

2 Aprile 2014

NAPOLI, 1° APRILE 2014 " La II Commissione Regionale Bilancio e Finanze, presieduta da Massimo Grimaldi (Caldoro-Presidente), ha fissato a giovedì 10 aprile alle ore 12,00 il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge "Interventi di rilancio e sviluppo dell'economia regionale nonché di carattere ordinamentale e organizzativo - collegato alla Legge di Stabilità regionale anno 2014. La Commissione si riunirà per l'esame del collegato martedì 15 aprile alle ore 12,00. 

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA SI RIUNIRA' LUNEDI' 31 MARZO DALLE ORE 15 ALLE 16,30 SEDUTA MONOTEMATICA DISINQUINAMENTO FIUME SARMO E RIDUZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO DALLE ORE 17 AD OLTRANZA PIANO PAESAGGISTICO ED ALTRE PROPOSTE DI LEGGE

25 Marzo 2014
NAPOLI, 25 MARZO 2014 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, si riunirà lunedì 31 marzo. 
Dalle ore 15 alle 16,30 si terrà una seduta monotematica sul disinquinamento del fiume Sarno e sulla riduzione del rischio idrogeologico, con le comunicazioni della Giunta regionale e conseguente dibattito. 
Dalle ore 17 ad oltranza il Consiglio riprenderà l'esame del Piano Paesaggistico. 
All'ordine del giorno sono iscritti anche altri provvedimenti all'esame dell'Assemblea legislativa regionale: il seguito della proposta di legge  "Riforma delle Comunità Montane in Unioni Montane dei Comuni, riordino ordinamentale, territoriale e funzionale; la proposta di legge "Definizione dei compiti e delle funzioni dell'Agenzia regionale  campana per la difesa del suolo; le proposte di legge abbinate sulla "Organizzazione del sistema turistico  in   Campania ; la proposta di legge "Norme per l'attuazione del piano energetico ambientale regionale in Campania; il disegno di legge "ADISU Unica regionale (ADISURC); la proposta di legge "Norme per il sostegno dei gruppi  di acquisto solidale (GAS) e per la distribuzione di prodotti agroalimentari da filiera corta e di qualità; la proposta di legge "Istituzione del marchio etico regionale; la proposta di legge " "Istituzione del Comune Unico dell'isola d'Ischia ; la proposta di legge "Norme per la qualificazione, la tutela e lo sviluppo dell'impresa artigiana. 
Infine, all'esame del Consiglio ci sono delibere Amministrative, debiti fuori bilancio Gradimento su nomine di competenza della Giunta Regionale  ai sensi dell' articolo 48  dello Statuto regionale, deliberazioni di conferimento nomine di competenza del Consiglio Regionale. 
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