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IL CONSIGLIO HA ELETTO IL PRESIDENTE DEL COMITATO REGIONALE PER LE COMUNICAZIONI E' ILARIA LUCIA PERRELLI, GIORNALISTA PROFESSIONISTA

3 Aprile 2014
NAPOLI, 2 APRILE 2014 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha eletto il Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni: è Ilaria Lucia Perrelli, giornalista professionista, che ha riportato 27 preferenze.  
Della terna di candidati alla Presidenza del Corecom facevano parte Davide Conte, che ha riportato 20 voti, e Lino Zaccaria che ha riportato n. 1 voto (ha riportato una preferenza anche  il candidato Tenga Agostino). I votanti sono stati 49. 
Alla votazione per l'elezione degli altri due componenti del Corecom il quorum è risultato insufficiente (18 presenti). Pertanto, il Vice presidente Antonio Valiante (Pd) ha aggiornato il seggio elettorale di un'ora ma, alla riapertura dei lavori, constatando la presenza di  pochi consiglieri in Aula, ha chiuso la seduta. 

RIFORMA SENATO E TITOLO V COSTITUZIONE: IL CONSIGLIO HA DISCUSSO DEL DOCUMENTO DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE

2 Aprile 2014
NAPOLI, 2 APRILE 2014 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha tenuto una discussione sul documento sulle proposte di riforma costituzionale elaborato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Assemblee legislative regionali sulla riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione.  
Il documento esprime le proposte delle Regioni, tra cui: mantenere il nome di Senato delle Regioni e delle Autonomie, prevedere la partecipazione di diritto dei rappresentanti delle Regioni e delle Autonomie locali, dei Presidenti di Regione e dei Sindaci dei capoluoghi di Regione; ripartire i seggi in proporzione alla popolazione delle Regioni. Nel documento le Regioni esprimono anche contrarietà alla integrazione del Senato con membri nominati. Quanto alle competenze, il documento esprime condivisione della necessità di superare il bicameralismo perfetto ma sottolinea la necessità di rafforzare le competenze del Senato attraverso una legge bicamerale che ne definisca le competenze sui modelli costituzionali federali, regionalizzati e/o autonomisti, nonché di introdurre una commissione bicamerale che operi nel cuore del procedimento legislativo definendo tempi certi; di ampliare la competenza del Senato alle funzioni ispettive. 
Tra le proposte relative alla riforma delle competenze legislative delle Regioni di cui al Titolo V della Costituzione, le Regioni propongono, tra l'altro, di: ridefinire le competenze esclusive statali del comma 2 art. 117 in particolare sull'urbanistica, ordinamento enti locali, sul coordinamento della finanza pubblica, richiamando una competenza statale circoscritta alla definizione di una disciplina generale; prevedere un'elencazione di massima della legislazione residuale regionale che, tra le altre, richiami la competenza in materia di finanza locale, di mercato e di politiche per il lavoro, di organizzazione servizi scolastici, istruzione e formazione professionale,governo del territorio e urbanistica.
Sul tema si è sviluppato un intenso dibattito aperto dal capogruppo del Pd Lello Topo, che ha espresso parere favorevole del proprio gruppo: "la modifica del Senato darà vita al Senato delle Autonomie rilanciando e modernizzando l'architettura costituzionale italiana e andando incontro alle aspettative dei cittadini anche per rendere più positivo ed efficiente il rapporto tra i territori e lo Stato anche sul piano legislativo. 
"Con questa riforma siamo di fronte all'ennesima mortificazione della democrazia: ad una Camera di deputati ‘nominati' dai partiti si aggiungerà un Senato di altri nominati dal Presidente della Repubblica " ha sottolineato il consigliere Corrado Gabriele (Pse) " per il quale "sarà il bicameralismo dei nominati, mentre i risparmi realizzati saranno poca cosa rispetto alla penalizzazione democratica. Per questi motivi, il gruppo Pse ha espresso parere negativo. 
"Ritengo molto valido l'intervento della Conferenza dei Presidenti delle Regioni che ha dato vita ad un documento che ci vede d'accordo e che riflette gli accordi sottoscritti dal nostro partito sul piano nazionale e sul quale auspichiamo una posizione unitaria del Consiglio " ha detto la consigliera di FI Sandra Lonardo.
"Il superamento del bicameralismo perfetto è importante per rilanciare il procedimento legislativo, ma è un cambiamento che avrebbe richiesto una maggiore riflessione sugli aspetti democratici che vengono penalizzati. Ma nel complesso esprimiamo parere favorevole a questa importante e necessaria riorganizzazione " ha detto la consigliera Anita Sala (Cd).
"Il documento che ci viene sottoposto racchiude perfettamente l'esigenza di riforma costituzionale e di rilancio dei rapporti Stato/Regioni " ha detto il consigliere Pietro Foglia (Ncd) " anche se, oggi, l'attenzione dei cittadini è tutta incentrata sui costi della politica e questa riforma non apporta risparmi considerevoli. Auspichiamo, però, che tale riforma venga migliorata perché non condividiamo che il Senato delle Autonomie venga composto anche da nominati per meriti scientifici, artistici, culturali, etc. Inoltre, è fondamentale garantire, nella determinazione dei componenti della Camera delle Autonomie, un principio di proporzionalità con gli abitanti delle Regioni. 
"Le perplessità che nascono su questa riforma sono tante " ha detto il consigliere Carlo Aveta (FC) " perché essa non nasce dall'esigenza di superare il bicameralismo perfetto ma soprattutto dall'esigenza dovuta alle spinte populistiche di tagliare i costi della politica. Ma su questo fronte sono pronto a sfidare il premier Renzi perché non ci sarà alcun risparmio di un miliardo di euro, come annunciato. Inoltre, non vengono definite le competenze del Senato,a riprova che alla base di questa proposta ci sono solo spinte populiste, come ha detto anche il M5S, partito populista per eccellenza.
"Per superare il bicameralismo perfetto potremmo servirci, a questo punto, di una sola Camera, l'unico vero sistema per rilanciare l'attività legislativa e per ridurre la spesa " ha concluso Aveta " esprimendo parere contrario "in quanto il documento non coglie queste tematiche fondamentali.  
"Nella fase attuativa di questo documento auspico alcune modifiche: ad es., tra i componenti del Senato delle Autonomie, sarebbe opportuno un rappresentante eletto dai Comuni ricadenti nelle vecchie Province " ha proposto il Vice presidente Antonio Valiante (Pd), per il quale "questa riforma va affrontata per rilanciare il modello costituzionale ma anche per riportare alle Regioni quelle funzioni fondamentali di programmazione, indirizzo e controllo concentrando esclusivamente sui Comuni e sulle Unioni di Comuni le funzioni gestionali e amministrative. La necessità, nella fase attuativa, è nella organizzazione dell'Amministrazione che verrà posta in essere " ha aggiunto il Vice presidente Valiante " per il quale "questa modifica del  Senato deve inserirsi in un sistema di riforma complessivo che deve rientrare in una nuova posizione politica che guardi all'intero Paese e all'Europa, sintonizzando il nostro Paese in una logica di semplificazione che trasforma il Senato in Camera delle Autonomie e che dà la possibilità alle Autonomie di incidere sui processi amministrativi. Quindi parere favorevole al documento "con raccomandazione al Presidente del Consiglio regionale affinchè, nella fase attuativa, si presti particolare attenzione alla riforma del Titolo V della Costituzione.  
"Vedo troppa superficialità nell'affrontare questo importante tema e vedo a rischio la democrazia " ha detto Gennaro Mucciolo (Pse), consigliere Segretario, -, con superficialità si aboliscono le Province e si trasforma il Senato da organo elettivo a Camera delle autonomie, sulla spinta di un attacco forte alle Regioni, che vede colpita anche la Campania. La questione risparmio è impropriamente utilizzata perché la vera questione è quella dell'efficienza delle istituzioni e della democrazia " ha proseguito il consigliere Mucciolo " perché, con la logica dei soli tagli e di una legge elettorale volta solo a far emergere due forze politiche, si rischia di assassinare la democrazia. Così come il ritorno al centralismo statale è un colpo mortale alla democrazia " ha concluso l'esponente del Pse che ha ribadito il parere negativo del proprio gruppo. 
"Di solito siamo in disaccordo, ma oggi condivido completamente l'analisi del collega Gennaro Mucciolo " ha detto il consigliere Giovanni Fortunato (Caldoro Presidente) " per il quale "questa riforma conferma che esistono poteri forti che stanno compiendo un ‘colpo di Stato' contro la democrazia, prima chiudendo i Comuni, sottraendo loro le necessarie risorse, poi chiudendo le Province, sostenendo che esse non servono mentre, dall'Unità d'Italia, sono l'ente più vicino ai cittadini, e adesso arrivando alle Regioni. Una "guerra bianca che colpisce tutti gli enti locali e la democrazia " ha sottolineato il consigliere Fortunato " per il quale "è in atto un disegno politicamente criminoso per colpire la democrazia del territorio e per concentrare tutto a Roma. Si deve respingere con tutte le forze questa ipotesi di Senato delle Autonomie " ha detto Fortunato " per il quale, "semmai, per realizzare un risparmio, andrebbe abolita la Camera dei Deputati. Anzi, andrebbe chiuso questo Parlamento di nominati che non rappresenta il popolo. Dobbiamo ribellarci " ha concluso Fortunato " a cominciare da noi in quest'Aula, ultimi tra gli eletti dal popolo, dobbiamo reagire a questo ‘cimitero politico' , dobbiamo rilanciare le ragioni della democrazia e delle istituzioni elettive. 
"Come forze politiche abbiamo il dovere di rilanciare un ragionamento serio sulle ragioni della politica e sul rilancio delle istituzioni " ha detto il consigliere Angelo Consoli (Udc) - ; è molto negativo tornare a quel centralismo che si voleva eliminare con la riforma del Titolo V delegando al centro poteri che devono essere esercitati dal territorio, come l'urbanistica e la protezione civile. Quindi le nostre riserve sono notevoli e sono ampie perchè le riforme non vanno fatte sulla base della demagogia che chiede alla politica di sacrificarsi " ha aggiunto Consoli ", politica che pure si è sacrificata tagliando, in Campania, i propri costi prima ancora che lo facessero leggi nazionali, ma la demagogia non è la strada da seguire dando vita all'ovvio e alle banalità; la riforma va attuata nella Pubblica amministrazione per semplificare la vita dei cittadini e delle imprese, per liberare risorse per creare lavoro, il vera tema sul quale dobbiamo concentrarci per non far calare il sipario su questo nostro Paese. La questione fondamentale è che la democrazia deve ritrovare se stessa " ha concluso Consoli " ponendo fine ad una legittimazione popolare che si fonda sul malessere e sulla delusione e non più sull'espressione del libero voto democratico. Va fatto uno sforzo di responsabilità e di consapevolezza riscoprendo la funzione dei rappresentanti del popolo e dei partiti, dai quali occorre ripartire. Altro che riforma del Senato! Altro che annullamento delle preferenze attraverso una legge elettorale che annulla le preferenze! " ha concluso Consoli " esprimendo parere contrario al documento. 

SCHEDA SINTETICA DEL DDL COLLEGATO ALLA LEGGE DI STABILITA' 2014: Sintesi dei principali contenuti del Ddl "Interventi di rilancio e sviluppo dell'economia regionale nonché di carattere ordinamentale e organizzativo - collegato alla Legge di Stabilità regionale anno 2014.

2 Aprile 2014
Il ddl prevede una serie di interventi per il rilancio e allo sviluppo dell'economia regionale, tra cui: tempi certi per i pagamenti della Regione a favore delle imprese; accelerazione della spesa dei fondi europei; fissazione dei termini dei procedimenti amministrativi di tutela ambientale, tenuto conto delle previsioni legislative nazionali; "Campania Semplice, sito internet dedicato alla semplificazione amministrativa e finalizzato alla qualità della normazione; misure per la definizione dei criteri e delle modalità operative per la realizzazione di opere infrastrutturali pubbliche di interesse collettivo e di interventi di riqualificazione urbana attraverso l'apporto di capitali privati; accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi a favore del sistema produttivo regionale; snellimento burocratico per i beneficiari dei nuovi crediti di imposta; semplificazione nella attestazione della regolarità contributiva certificata dal Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) da parte delle imprese al momento della partecipazione ad avvisi o bandi regionali anche se prodotta successivamente ma sempre e comunque prima della concessione dei benefici. 
Sono previsti, inoltre, interventi in materia ordinamentale e organizzativa e di modifica legislativa tesi alla semplificazione amministrativa, alla riduzione dei costi e al rilancio economico regionale, nei settori del turismo, di assetto del territorio ed edilizia abitativa, sviluppo sostenibile e ambiente, trasporti, politiche sociali, agricoltura, energia, salute, volti a stimolare e rilanciare l'economia regionale e l'occupazione. 
Tra le principali disposizioni: l'istituzione dell'Azienda unica per il diritto allo studio universitario (Adisurc) in luogo delle attuali sette; la definizione del Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo con finalità turistico-ricreative; la liberalizzazione degli orari delle attività accessorie degli stabilimenti balneari; la semplificazione delle procedure in materia di classificazione delle strutture ricettive alberghiere e all'aria aperta; il recupero dei sottotetti realizzati all'entrata in vigore del disegno di legge e alle condizioni fissate dalla legge regionale 15/2000 (facenti parte di edifici realizzati in piena legittimità e con altezza non inferiore a m. 2,40); misure semplificative e specificative per agevolare l'attuazione del "Piano-casa di cui alla Legge regionale 19/2009 per rendere più agevole il rilascio dei titoli abilitativi; misure di incentivo alla edilizia residenziale sociale mediante il recupero di immobili già esistenti; interventi volti a favorire la concorrenza e la non discriminazione, in particolare nel settore delle acque minerali e termali per il quale si prevede procedura selettiva per l'individuazione delle risorse termominerali che viene espletata in sede di rilascio del permesso di ricerca; la fissazione di un canone per l'utilizzo delle acque pubbliche; il conferimento di funzioni amministrative ai Comuni ai quali vengono attribuite le funzioni svolte dalle Comunità Montane, che vengono estinte ferma restando la salvaguardia dei lavoratori; interventi di chiarificazione per gli incentivi alle imprese agevolate dai Contratti di Programma; disposizioni per consentire un più rapido passaggio dalle opere di connessione alla rete elettrica allo scopo di rafforzare la rete elettrica regionale.
E, poi, armonizzazione tra normativa nazionale e regionale circa l'adeguamento del monitoraggio e del controllo dell'esercizio dei servizi TPL al fine di: trasferire i dati all'Osservatorio nazionale e migliorare il controllo sui contratti di servizio e di ridurre gli sprechi; semplificare la procedura per l'adozione della carta dei servizi; ridefinire le modalità di controllo, anche attraverso l'impiego di guardie particolari giurate, e le sanzioni, tra cui è previsto il pagamento di cento volte il costo del titolo di viaggio a carico del viaggiatore senza biglietto, oltre alle spese di procedimento, introiti che vengono destinati alle Aziende di trasporto. E', inoltre, previsto il sistema integrato di infrastrutture (ITSC) a supporto di tutti i comparti della mobilità regionale per favorire il controllo, la sicurezza e i sistemi di viabilità informatica. 
Per quanto riguarda le politiche sociali, si conferisce ai soggetti erogatori di servizi denominati "Centri socio-educativi semiresidenziali già autorizzati la definizione di "Centri diurni polifunzionali per minori allo scopo di favorire l'istruzione e la formazione e di accogliere almeno 150 unità; infine, per il settore della salute, viene prevista la possibilità di rinnovo dei Direttori Generali per una sola volta e viene modificata la composizione della Commissione deputata alla selezione al fine di garantire ulteriormente la qualità e l'imparzialità nella individuazione dei vertici amministrativi della sanità. 
Sono inoltre previste modifiche legislative al fine di: ampliare la composizione della Commissione Regionale Pari opportunità alle rappresentanti degli Ordini professionali; ampliare la composizione del Comitato permanente per la pace e per i diritti umani agli organismi operanti sul territorio e a un rappresentante dell'Ufficio scolastico regionale, sempre senza oneri a carico della Regione; precisare che, tra i medici abilitati a rilasciare certificati per lo sport, ci sono quelli specialisti in medicina per lo sport, quelli della Federazione medico-sportiva italiana del Comitato olimpico nazionale, come previsto dalle norme nazionali; facilitare le elezioni consortili nei Consorzi di bonifica; coordinare e armonizzare le previsioni contenute nella legge regionale 20/2013 contro i roghi di rifiuti alla sopraggiunta normativa nazionale (D.L. 136/2013). 

IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO LE MODIFICHE ALLA LEGGE SUL REGISTRO DEI TUMORI

11 Febbraio 2014
Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha approvato all'unanimità alcune modifiche alla legge istitutiva del Registro dei Tumori adeguandola ai rilievi della Consulta e alle disposizioni del Commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro della sanità Presidente Stefano Caldoro. 
Con tali modifiche sono state potenziare le attività del Coordinamento del Registro tumori all'Istituto Pascale ed è affidato al Santobono-Pausillipon il coordinamento del Registro tumori infantili.
Il Consiglio ha inoltre approvato la proposta di legge, sintesi delle proposte dei consiglieri Luciano Schifone (Ncd) e Antonio Marciano (Pd), sulla produzione e commercializzazione del pane al fine di salvaguardarne l'igienicità e la tipicità, di contrastare l'illegalità e di valorizzare il principale prodotto alimentare della dieta mediterranea. Nel solco della legge regionale 2 del 2005 che ha previsto l'imbustamento del pane, la legge va oltre e ne prevede la tracciabilità degli ingredienti, della produzione e della commercializzazione al fine di consegnare al consumatore un prodotto controllato e sicuro. Prevista infine l'istituzione del Tavolo regionale della panificazione.
Il Consiglio ha inoltre approvato la legge che riduce il numero dei componenti del Corecom da sette a tre (dureranno in carica tre anni)  e ha dato il via libera alla ratifica dell'accordo tra le Regioni Campania e Calabria sul funzionamento dell'Istituto Zoo Profilattico Sperimentale del Mezzogiorno.

COLLEGATO ALLA LEGGE DI STABILITA' REGIONALE 2014: COMMISSIONE BILANCIO FISSA TERMINE EMENDAMENTI A GIOVEDI' 10 APRILE ORE 12,00

2 Aprile 2014

NAPOLI, 1° APRILE 2014 " La II Commissione Regionale Bilancio e Finanze, presieduta da Massimo Grimaldi (Caldoro-Presidente), ha fissato a giovedì 10 aprile alle ore 12,00 il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge "Interventi di rilancio e sviluppo dell'economia regionale nonché di carattere ordinamentale e organizzativo - collegato alla Legge di Stabilità regionale anno 2014. La Commissione si riunirà per l'esame del collegato martedì 15 aprile alle ore 12,00. 

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA SI RIUNIRA' LUNEDI' 31 MARZO DALLE ORE 15 ALLE 16,30 SEDUTA MONOTEMATICA DISINQUINAMENTO FIUME SARMO E RIDUZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO DALLE ORE 17 AD OLTRANZA PIANO PAESAGGISTICO ED ALTRE PROPOSTE DI LEGGE

25 Marzo 2014
NAPOLI, 25 MARZO 2014 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, si riunirà lunedì 31 marzo. 
Dalle ore 15 alle 16,30 si terrà una seduta monotematica sul disinquinamento del fiume Sarno e sulla riduzione del rischio idrogeologico, con le comunicazioni della Giunta regionale e conseguente dibattito. 
Dalle ore 17 ad oltranza il Consiglio riprenderà l'esame del Piano Paesaggistico. 
All'ordine del giorno sono iscritti anche altri provvedimenti all'esame dell'Assemblea legislativa regionale: il seguito della proposta di legge  "Riforma delle Comunità Montane in Unioni Montane dei Comuni, riordino ordinamentale, territoriale e funzionale; la proposta di legge "Definizione dei compiti e delle funzioni dell'Agenzia regionale  campana per la difesa del suolo; le proposte di legge abbinate sulla "Organizzazione del sistema turistico  in   Campania ; la proposta di legge "Norme per l'attuazione del piano energetico ambientale regionale in Campania; il disegno di legge "ADISU Unica regionale (ADISURC); la proposta di legge "Norme per il sostegno dei gruppi  di acquisto solidale (GAS) e per la distribuzione di prodotti agroalimentari da filiera corta e di qualità; la proposta di legge "Istituzione del marchio etico regionale; la proposta di legge " "Istituzione del Comune Unico dell'isola d'Ischia ; la proposta di legge "Norme per la qualificazione, la tutela e lo sviluppo dell'impresa artigiana. 
Infine, all'esame del Consiglio ci sono delibere Amministrative, debiti fuori bilancio Gradimento su nomine di competenza della Giunta Regionale  ai sensi dell' articolo 48  dello Statuto regionale, deliberazioni di conferimento nomine di competenza del Consiglio Regionale. 

PIANO PAESAGGISTICO: IL CONSIGLIO REGIONALE RIPRENDERA' L'ESAME LUNEDI' 31 MARZO DALLE ORE 17 A OLTRANZA

25 Marzo 2014
NAPOLI, 25 MARZO 2014 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, riprenderà l'esame del Piano paesaggistico lunedì 31 marzo dalle ore 17 ad oltranza. 
Le principali disposizioni del disegno di legge "Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania per l'attuazione della pianificazione paesaggistica regionale ai sensi dell'articolo 135 del D.lgs. 42/2004 possono così essere sintetizzate: 
Principi, finalità e normative di riferimento:  
la legge disciplina l'attuazione dei principi e l'esercizio delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio; 
la Regione riconosce il valore del paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni e fondamento della loro identità, nel rispetto dei principi dell'art. 9 della Costituzione e della Convenzione Europea del paesaggio sottoscritta a Firenze il 20 ottobre 2000 e ratificata con Legge 9 gennaio 2006 n. 14 e nella parte terza del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.lgs. 24 gennaio 2004 n. 42; 
le politiche paesaggistiche volte alla protezione, gestione, pianificazione dei paesaggi vengono esercitate dalla Regione secondo i principi della partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli altri soggetti coinvolti, e della sensibilizzazione/partecipazione dei cittadini sul tema della salvaguardia del paesaggio. 
Il Piano paesaggistico regionale (PPR): è lo strumento di pianificazione, in attuazione degli artt. 135 e 143 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, nel rispetto della Convenzione Europea del paesaggio e in relazione con le disposizioni del Piano territoriale regionale (PTR) e delle Linee guida per il paesaggio approvati con Legge regionale 13 ottobre 2008 n. 13, denominata "Piano Territoriale Regionale, che costituisce il quadro di riferimento normativo per lo sviluppo sostenibile del territorio regionale, dei piani e dei programmi regionali, provinciali e comunali. 
Esso ha i seguenti contenuti: individua i caratteri specifici del paesaggio regionale  delimita le aree tutelate per legge; individua i rischi derivanti dal mutamento degli scenari territoriali e definisce le strategie e le prescrizioni d'uso necessarie a tutelare i valori paesaggistici e a riqualificare gli ambiti deteriorati; detta gli indirizzi e definisce le prescrizioni per le pianificazioni territoriali, urbanistiche e di settore per il perseguimento degli obiettivi di qualità paesaggistica; definisce gli obiettivi di tutela e valorizzazione del paesaggio da realizzare con singole azioni e definisce prescrizioni d'uso di carattere generale. 
La Regione Campania, mediante l'attività di copianificazione, ovvero di concertazione integrata tra i soggetti istituzionali titolari di funzioni di pianificazione territoriale e urbanistica, come prevista dall'art. 4 della L.R. 13/2008, predispone il Piano paesaggistico regionale.
A tal fine, il PPR, adottato con delibera di Giunta regionale è pubblicato sul Burc per consentire, entro sessanta giorni, la partecipazione e la formulazione di eventuali osservazioni da parte di soggetti singoli o associati. 
Il PPR viene poi sottoposto all'esame del Consiglio regionale per l'approvazione da parte del quale è previsto il termine di sessanta giorni. 
Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri strumenti di pianificazione: gli enti territoriali sovra comunali e i Comuni conformano o adeguano i rispettivi piani e programmi al PPR entro due anni dalla sua approvazione, richiedendo l'attivazione della Conferenza permanente di pianificazione, prevista dall'art. 5 della legge regionale 13/2008, presieduta dall'Assessore regionale al governo del territorio e composta dal Presidente della Commissione consiliare regionale competente e  dall'Assessore al bilancio, alla quale partecipa anche il rappresentante del Ministero per i beni e le attività culturali. 
Il Piano paesaggistico regionale e il piano territoriale regionale costituiscono gli strumenti di pianificazione territoriale a scala regionale con funzioni di guida, indirizzo e governo delle trasformazioni urbanistiche a livello provinciale e comunale.  
La valorizzazione paesaggistica: la valorizzazione del paesaggio è realizzata mediante azioni e progetti di recupero e di miglioramento dei territori in attuazione degli obiettivi di qualità paesaggistica fissati dal PPR e si attua mediante: 
il Piano paesaggistico regionale; i Piani di assetto territoriale e di area vasta; i Piani urbanistici comunali (PUC); il sistema dei centri storici;  i progetti di riqualificazione e ricostruzione dei paesaggi campani; la rete ecologica regionale, provinciale e comunale comprendente le aree naturali protette nazionali e regionali e i siti di Natura 2000; la rete dei bacini idrografici comprese le fasce costiere;  i piani di risanamento forestale e i piani di sviluppo agricolo. 
Strumenti per la pianificazione sostenibile: il PPR individua una serie di strumenti per rafforzare la componente ambientale del paesaggio regionale: l'ecoconto che misura l'impoverimento del valore di un determinato territorio; il parco di assorbimento per il riordino territoriale; la componente naturalistica per la protezione di tutti i beni naturali; le aree di trasformabilità quali ambiti di potenziale trasformazione del territorio; la perequazione, la compensazione e l'incentivazione, in ambito urbanistico e territoriale, secondo le norme regionali sul governo del territorio; i progetti di valenza paesaggistica strategica applicabili ad ambiti di area vasta. 
Autorizzazione paesaggistica: le funzioni relative alle autorizzazioni per progetti di opere da realizzarsi da parte di proprietari, possessori o detentori di immobili o aree sottoposti a tutela paesaggistica vengono delegate ai Comuni, che saranno competenti anche per quanto riguarda l'adozione dei provvedimenti di rimessione in pristino in caso di violazioni. La Regione svolge, invece, le funzioni di vigilanza e di intervento in via sostitutiva in caso di inerzia dei Comuni. 
I Comuni esercitano le funzioni loro delegate previa acquisizione del parere delle Commissioni locali per il paesaggio, la cui composizione viene definita dalla Giunta regionale secondo quanto previsto dall'art. 148 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ovvero con soggetti con particolare e qualificata esperienza nella tutela del paesaggio. Inoltre, la Giunta regionale istituisce la Commissione regionale per la formulazione delle proposte di cui all'art. 137 del Codice per la dichiarazione di notevole interesse pubblico. 
Abrogazioni e modifiche legislative (Art. 15): oltre ad abrogare a scopo semplificativo alcune leggi regionali vigenti, il ddl introduce due importanti modifiche legislative riguardanti:
l'individuazione dei territori ricadenti nel Piano Urbanistico Territoriale dell'area sorrentino/amalfitana (art. 2 L.R. 21/2003) nella quale, secondo l'attuale normativa, rientrano tutti i Comuni compresi nei territori di cui trattasi, al fine di farvi rientrare i soli ambiti della costiera amalfitana, della penisola sorrentina e Monti Lattari, così come individuati dai Decreti ministeriali di dichiarazione di notevole interesse pubblico ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio e, pertanto, sottoposti a tutela.  
le norme urbanistiche per i Comuni rientranti nelle zone a rischio vulcanico dell'area vesuviana (art. 2 L.R. 21/2003) per le quali si prevede che " a decorrere dall'entrata in vigore del disegno di legge " gli strumenti urbanistici generali ed attuativi dei Comuni rientranti nella cosiddetta "Zona rossa ad alto rischio Vesuvio non possono contenere disposizioni che consentano nuova edificazione a scopo residenziale, mediante l'aumento dei volumi abitabili e dei carichi urbanistici derivanti dai pesi insediativi nei rispettivi territori. 
Si prevede, inoltre, a decorrere dalla entrata in vigore della legge, il divieto per le amministrazioni competenti ad assumere provvedimenti di approvazione o di esecutività degli strumenti attuativi dei piani regolatori generali dei Comuni rientranti nella Zona rossa, comportanti nuova edificazione a scopo residenziale, ad eccezione degli edifici realizzati precedentemente alla entrata in vigore della approvazione del disegno di legge. Si prevede, altresì, una modifica dell'art. 5 della L.R. 21/2003 escludendo dai divieti imposti dalla normativa gli interventi edilizi sugli immobili esistenti previsti dall'art. 3 comma 1 lett. a,b,c del DPR 6 giugno 2001 n.380, ovvero interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di restauro e risanamento conservativo.  
Il ddl dispone ulteriori modifiche legislative riguardanti, tra l'altro, l'art. 3 comma 3 della Legge regionale 22 dicembre 2004 n. 16 (Norme sul governo del territorio) prevedendo che la pianificazione provinciale e comunale si attui mediante disposizioni strutturali e programmatiche operative; gli Accordi di programma, quando necessiti un'azione urbanistica integrata dei diversi Enti locali, al fine di semplificare e snellire le procedure burocratiche; il piano territoriale di coordinamento provinciale, prevedendo che le sue disposizioni programmatiche siano anche operative e stabilendo il termine di 18 mesi entro cui il Piano urbanistico comunale vigente debba adeguarsi allo strumento di pianificazione provinciale, il quale " è precisato " nella fase di adeguamento al Piano paesaggistico regionale " si adegua o si sostituisce assumendone valore ed effetti, ai piani di settore (sono, inoltre, abrogate le norme che prevedono il ricorso a intese con le amministrazioni statali competenti o con altre autorità ed organi preposti ai fini della definizione del Ptcp e che prevedono che tale piano abbia valore e portata di piano regolatore delle aree e dei consorzi industriali). 
Le modifiche legislative riguardano anche il Piano urbanistico comunale (Puc), lo strumento urbanistico generale del Comune che disciplina le trasformazioni urbanistiche ed edilizie, nel senso di abolire, tra i suoi contenuti, la disciplina della tutela ambientale e la individuazione della perimentrazione degli insediamenti abusivi (abolendo il richiamo alla data del 31 dicembre 1993 fissata dalla legge attualmente vigente) al fine di realizzare un'adeguata urbanizzazione primaria e secondaria, rispettare gli interessi di carattere storico, artistico, archeologico, paesaggistico-ambientale ed idrogeologico, realizzare un razionale inserimento territoriale ed urbano degli insediamenti. 
Inoltre, in relazione al Regolamento urbanistico comunale, si prevede che, ai sensi del DPR 380/2001, la Giunta regionale, sentito il Consiglio delle autonomie locali, stabilisca i criteri per l'aggiornamento degli oneri di urbanizzazione; per gli elaborati da allegare agli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, che essi siano adottati con decreto dirigenziale e non già con delibera di Giunta regionale; sono confermati i contributi ai Comuni per dotarsi dei Piani urbanistici comunali e dei Regolamenti urbanistici edilizi comunali con risorse da appostarsi con legge annuale di bilancio; è abrogata la norma che fissa il termine di due anni dalla entrata in vigore del Ptcp entro cui i Comuni adottano il Puc e il Ruec. 
Infine, per quanto riguarda i contenuti del Piano Territoriale Regionale, di cui all'art. 2 della L.R. 13/2008, è prevista l'abrogazione del comma 2 secondo cui il PTR fornisce il quadro di coerenza per disciplinare nei PTCP i settori di pianificazione di cui alla legge regionale n. 16/2004, articolo 18, commi 7 e 9, al fine di consentire alle Province di promuovere, secondo le modalità stabilite dall'articolo 20, comma 1, della stessa legge, le intese con amministrazioni pubbliche ed organi competenti; inoltre, in materia di attività di copianificazione è previsto che, ove l'intesa conclusiva della Conferenza permanente di pianificazione tra Regione, Provincia/e richieda necessariamente l'approvazione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale o loro varianti, si proceda con l'accordo di pianificazione, disciplinato con Regolamento regionale, che equivale a dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle previsioni in esso contenute; è abrogata la norma istitutiva dei laboratori di pianificazione partecipata, quale strumento operativo per la costruzione del processo di copianificazione; sono abrogate le norme relative all'adeguamento, entro dodici mesi, ai PTCP da parte dei Comuni che hanno adottato il PUC prima dell'entrata in vigore degli stessi; sono abrogate le norme relative alla perdita di validità ed efficacia dei Piani Territoriali Paesistici (PTP) vigenti, ivi compreso il PUT di cui alla legge regionale 27 giugno 1987,
dalla approvazione del Piano paesaggistico di cui al decreto legislativo n.42/2004, articolo 135; è abrogata la norma istitutiva dell'Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio con funzione di centro cartografico regionale.
Sono abrogate " dalla entrata in vigore del Piano paesaggistico regionale " la L.R. 5/2005 per la costituzione di una zona di riqualificazione paesistico-ambientale intorno all'antica città di Velia e la L.R. 21/2003 - Norme urbanistiche per i comuni rientranti nelle zone a rischio vulcanico dell'area vesuviana.
 

NEWSLETTER LE ATTIVITA' DELLE COMMISSIONI n. 50 bis/IX Leg. del 24 marzo 2014

24 Marzo 2014
Lo stato di attuazione della Legge n. 6 del 6 febbraio 2014 (Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge 10 dicembre 2013 n. 136 recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali e a favorire lo sviluppo delle aree interessate) in riferimento alle norme sulla Terra dei Fuochi: è il tema dell'audizione che la Commissione Speciale Controllo delle bonifiche ambientali e siti di smaltimento dei rifiuti ed ecomafie, presieduta da Antonio Amato (Pd), terrà martedì 25 marzo alle ore 11, insieme con gli Assessori regionali all'ambiente e all'agricoltura, Giovanni Romano e Daniela Nugnes, con i Sindaci dei Comuni delle province di  Napoli e di Caserta, con il Commissario prefettizio contro i roghi tossici Donato Cafagna, il Direttore Generale dell'Agenzia regionale protezione ambientale campana, l'Associazione Medici dell'Ambiente, Don Maurizio Patriciello e i Comitati civici della Terra dei Fuochi. 
Nello stesso giorno, si riuniranno, altresì, le seguenti Commissioni: 
alle ore 10,30, la III Commissione consiliare permanente per esaminare la proposta di legge a firma del suo Presidente Giovanni Baldi (Ncd) volta a promuovere la valorizzazione dei territori interessati dalle produzioni della Ceramica Artistica e Tradizionale, riconosciute dal Decreto del Ministero dell'Industria del 26/6/1997; 
alle ore 12,30, la Commissione Speciale politiche Giovanili, disagio sociale e occupazione, presieduta da Rosa D'Amelio (Pd), per un'audizione con il direttore di Anci Campania Pasquale Granata e la docente dell'Università di Salerno Emiliana Mannese sul progetto "Giustino Fortunato, dal nome del noto meridionalista e scrittore sul mondo sociale, produttivo e lavorativo del Mezzogiorno d'Italia, avente lo scopo di formare una nuova figura professionale, l'esperto del territorio; 
alle ore 14,00, la Commissione Speciale per la trasparenza, per il controllo delle attività della Regione e degli Enti collegati, presieduta da Nicola Caputo (Pd), per un'audizione con gli assessori regionali competenti, con i rappresentanti delle associazioni del Forum Agenda 21 e il portavoce del Comitato Terra dei Fuochi sugli indirizzi politici, atti e provvedimenti del governo regionale per il complesso monumentale Real Sito di Carditello, recentemente acquisito dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e per la valorizzazione dell'area vasta dei Regi Lagni interessata dalle problematiche della Terra dei Fuochi;
alle ore 15,30, la VIII Commissione consiliare permanente, presieduta da Pietro Foglia (Ncd), per esprimere il parere sui disegni di legge del Collegato alla Legge di Stabilità regionale 2014, e, alle ore 16,00, per un'audizione sulla problematica derivante dalla bruciatura di residui vegetali, che vedrà la partecipazione degli assessori regionali competenti e dei Sindaci dei Comuni interessati.  
(Aggiornata  a  lunedì 24  marzo 2014 ore 11,00 )
(Le ulteriori convocazioni di Commissioni saranno oggetto di integrazione alla presente Newsletter). 

"Newsletter sulle attività delle Commissioni"

GARANTE INFANZIA: UN TAVOLO TECNICO PER RILANCIARE INETRVENTI A TUTELA MINORI PRESENTATA LA RELAZIONE ANNUALE 2013

20 Marzo 2014
NAPOLI, 19 MARZO 2014 " "Serve una vera e propria mobilitazione culturale e politica per affrontare le tante emergenze che colpiscono l'infanzia in Campania e l'attuazione di un tavolo tecnico con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per riformare e rilanciare gli interventi a favore dei minori. 
E' quanto propone il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Campania Cesare Romano nel presentare la relazione annuale 2013 sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Campania.
"C'è ancora molto lavoro da fare e molte sfide da raccogliere sul piano regionale per la tutela dei diritti dei minori contro l'abuso, i maltrattamenti, lo sfruttamento, l'abbandono, l'evasione scolastica, la devianza e le nuove emergenze che riguardano il mondo dell'infanzia " ha spiegato il Garante dell'Infanzia sottolineando che "sono ancora alti gli indici dei fenomeni di devianza e di disagio, dalla dispersione all' evasione scolastica, dallo sfruttamento lavorativo e sessuale all'abuso e ai maltrattamenti, oltre ai casi di pedofilia, di abuso di alcool e di droghe, problematiche alle quali si sono aggiunte nuove emergenze come il cyber bullismo, il gioco d'azzardo, la microcriminalità,  la povertà e il rischio povertà, l'abuso sessuale intra-familiare, il sexting.
Entrando nel dettaglio dei dati contenuti nella relazione del Garante regionale per l'Infanzia emerge quanto segue: "la Campania è in testa alla classifica del gioco d'azzardo minorile con il 57,8% degli studenti giocatori, contro la media nazionale del 47,1% dei giovani delle scuole medie superiori; ha una microcriminalità più elevata rispetto alla Calabria o alla Sicilia;  in Campania sono 130.000 i minori in condizioni di povertà assoluta, l'11,7% della popolazione minorile rispetto ad una media nazionale del 10,3%.; l'abuso sessuale intra-familiare è più diffuso di quanto si creda, con il Censis che certifica un abuso quotidiano ogni 400 bambini, i due terzi avvengono tra le mura domestiche ad opera di familiari o conoscenti;  il 74 % degli adolescenti maschi e il 37 % delle femmine ricorre al cyber sex, divenuto una vera e propria moda fra i giovani. 
Dall'analisi dei problemi alle concrete iniziative, il Garante dell'Infanzia sottolinea la necessità di dare vita a campagne di sensibilizzazione sociale in collaborazione con le scuole, con i servizi sociali e con gli oratori per prevenire i fenomeni di abuso ma anche per agevolare le denunce alle autorità competenti e le segnalazioni al Garante Nazionale, di intensificare l'attività di Vigilanza nelle strutture residenziali e semi residenziali per minori, di favorire rapporti interistituzionali e di collaborazione con tutte le istituzioni e i soggetti competenti. 
A al fine, è stata istituita, con legge n. 21 del 13 dicembre 2013 approvata dal Consiglio Regionale della Campania,  la  Consulta Regionale per la promozione e la tutela dei diritti dei minori. 
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