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SALVIAMO LA VITA A SAKINEH

7 Settembre 2010

Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha esposto l'immagine di Sakineh all'esterno della propria sede, al Centro Direzionale di Napoli, unendosi alla mobilitazione internazionale per salvare la vita alla donna condannata a morte in Iran per presunto adulterio e concorso nell'omicidio del marito.

L'iniziativa è stata promossa dal Questore al Personale, Nicola Marrazzo, che ha lanciato la proposta di esporre la gigantografia di Sakineh sulla facciata dell'edificio istituzionale e di sostenere la battaglia per Sakineh, ed è stata fortemente condivisa da tutto l'Ufficio di Presidenza, con il presidente Romano che, nei giorni scorsi, ha lanciato un appello e che, oggi, esprime soddisfazione per l'iniziativa, con il Questore alle Finanze, Francesco Nappi, che si è prontamente attivato per concretizzarla, con i vice presidenti Biagio Iacolare e Antonio Valiante e i segretari Bianca D'Angelo e Gennaro Mucciolo che hanno condiviso e sostenuto il gesto di solidarietà per Sakineh e per tutte le donne vittime di barbarie come la lapidazione. 

  "Salviamo la vita a Sakineh è la frase scritta sulla gigantografia che esprime l'unanimità e la solidarietà di tutte le forze politiche e di tutti i Consiglieri del Consiglio Regionale della Campania a sostegno della battaglia internazionale per la tutela della vita e in difesa dei diritti fondamentali della persona umana in Iran e in tutti i Paesi del mondo.

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA HA APPROVATO LA PRIMA LEGGE DELLA IX LEGISLATURA

8 Luglio 2010

NAPOLI, 7 LUGLIO 2010 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha approvato a maggioranza, con il voto contrario dell'opposizione (30 favorevoli e 17 contrari), la prima legge regionale della IX Legislatura.

Si tratta della proposta di legge per la nuova regolamentazione delle nomine, per il risparmio, per la trasparenza e per l'efficienza della Regione Campania proposta dal Gruppo del Popolo della Libertà, primo firmatario il capogruppo Fulvio Martusciello, che si è detto soddisfatto "per l'approvazione di una normativa che dimostra la discontinuità e la linea politica della maggioranza volta alla trasparenza, alla meritocrazia e alla riduzione dei costi della politica.L'intesa tra maggioranza e opposizione è stata raggiunta, dopo le tensioni, ieri, in Aula, a seguito del ritiro degli emendamenti soppressivi di Arsan ed Eav da parte della maggioranza e del ritiro di circa seicento emendamenti presentati dall'opposizione. La prima legge approvata dal Consiglio Regionale della Campania prevede: la riduzione del 10% le indennità dei soggetti nominati e designati dalla Regione, la decadenza di tutte le nomine (compresi i Garanti per l'Infanzia, per i Detenuti e il Corecom) di competenza del Consiglio regionale decorsi novanta giorni dalla proclamazione degli eletti; il divieto di nomina per parlamentari europei, presidenti delle province, assessori provinciali e comunali e delle comunità montane; la verifica, attraverso pareri legali, delle nomine; la riduzione dei consigli di amministrazione delle società partecipate a tre componenti e la riduzione delle indennità del 10%.

La legge interviene anche sulla Agenzia per il Lavoro e per l'Istruzione prevedendo che essa è composta da due Dipartimenti autonomi per le attività del lavoro e per l'istruzione, il cui comitato di indirizzo è composto da tre componenti, aventi lo scopo, in collaborazione con le amministrazioni provinciali, di promuovere il raccordo tra istruzione, formazione e mondo del lavoro."Abbiamo gradito che si sia seguita la strada maestra del confronto in Conferenza dei Capigruppo e del dialogo con l'opposizione e riteniamo che sia questo il percorso giusto per procedere alle riforme di cui la Regione necessita " ha sottolineato il consigliere regionale del Pd, Corrado Gabriele, che ha aggiunto: "i subemendamenti sono stati firmati anche dai gruppi di opposizione a conferma della volontà del centro sinistra di ridurre le indennità dei nominati e dei componenti dei cda delle società partecipate e di perseguire gli importanti obiettivi di rigore e di moralità sui quali l'opposizione è sempre protagonista e pronta a collaborare.

CONSIGLIO: PIANO-CASA, LAVORI RINVIATI A MERCOLEDI' 21 OTTOBRE

13 Ottobre 2009

NAPOLI, 13 OTTOBRE 2009 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Sandra Lonardo, ha ripreso, dall'art. 2, l'esame del disegno di legge "Misure urgenti per il rilancio economico per la riqualificazione del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione amministrativa, cosiddetto Piano-casa. La norma definisce il concetto di aree urbane degradate (compromesse, abbandonate, a basso livello di naturalità, dimesse e/o improduttive in ambiti urbani e in territori marginali e periferici in coerenza al piano territoriale regionale); di edifici residenziali; di volumetria esistente, etc. In particolare, su quest'ultimo tema il Consiglio ha dibattuto ampiamente su un emendamento presentato dal capogruppo del Pd Pietro Ciarlo, per il quale si sono espressi favorevolmente il presidente della IV Commissione Pasquale Sommese  e l'assessore regionale competente Oberdan Forlenza, tendente a fissare alla data di entrata in vigore del piano-casa la fotografia della volumetria lorda già edificata e assentita rispetto alla quale vanno parametrati gli interventi previsti dalla legge. I consiglieri dell'opposizione si sono detti contrari all'emendamento, evidenziando che esso colpirebbe i cittadini che hanno attivato le pratiche di condono e che sono ancora in attesa di risposta a causa delle lungaggini burocratiche.

A questo punto il Presidente Lonardo ha convocato la Conferenza dei Capigruppo nella quale, preso atto della richiesta di verifica nella maggioranza formulata dal Partito Democratico, attraverso il consigliere Nicola Caputo, è stato deciso di rinviare i lavori del Consiglio sul Piano-casa a mercoledì della prossima settimana (21 ottobre 2009).

CONSIGLIO: IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA SI RIUNIRA' MERCOLEDI' 30 GIUGNO DALLE ORE 11.00 ALLE 15,00

28 Giugno 2010

NAPOLI, 28 GIUGNO 2010 " Il Presidente Paolo Romano ha convocato il Consiglio Regionale della Campania, che si riunirà mercoledì 30 giugno 2010 dalle ore 11,00 alle 12,00 per il Question Time e, dalle ore 12,00 alle 15,00 per il seguito della discussione e della votazione sugli Ordini del Giorno inerenti la problematica delle demolizioni dei fabbricati abusivi in Campania, per l'elezione di un Consigliere Segretario dell'Ufficio di Presidenza e per l'esame delle deliberazioni ai sensi dell'art. 29 della legge regionale 13 del 1996 in materia di assegno in caso di sospensione dalla carica di Consigliere regionale.

STEFANO CALDORO È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA.

31 Marzo 2010

31/03/2010 - Stefano Caldoro è il nuovo presidente della Giunta Regionale della Campania.Per conoscere la composizione del consiglio regionale vai allo speciale elezioni realizzato in collaborazione con la Prefettura di Napoli.

Si ricorda comunque che i dati relativi

alla composizione del Consiglio Regionale ed ai seggi assegnati alle

singole liste provinciali vengono al momento pubblicati a scopo

informativo e diventeranno definitivi solo dopo la proclamazione

ufficiale degli eletti, di competenza dell'Ufficio Centrale Regionale

presso la Corte d'Appello di Napoli.

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA HA APPROVATO IL PIANO-CASA

9 Dicembre 2009

NAPOLI, 9 DICEMBRE 2009 " Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto dal Vice Presidente Gennaro Mucciolo, ha approvato (con 35 voti favorevoli di Pd, PdL,MpA,PsE,Npsi,Udeur,Udc, Verdi;  sei contrari- Anzalone, Cammardella, Buono, Manzi, Marrazzo N., Rosania; e tre astenuti " Giusto, Nocera, Scala - ) il Piano-casa.

I PUNTI FONDAMENTALI DEL PROVVEDIMENTO: 

in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, esso prevede: 

- l'ampliamento fino al 20% della volumetria esistente degli edifici residenziali uni e bi familiari e, comunque, degli edifici di volumetria non superiore ai 1000 metri cubi e degli edifici residenziali composti da non più di due piani fuori terra;  

- l'aumento entro il limite del 35% della volumetria esistente degli edifici residenziali per gli interventi di demolizione e ricostruzione all'interno della stessa unità immobiliare catastale e delle pertinenze esterne asservite al fabbricato.

(Tali interventi sono esclusi negli edifici residenziali privi del relativo accatastamento per i quali, al momento della richiesta dell'ampliamento non sia in corso la procedura di accatastamento).

Il Piano-casa prevede che tali interventi volumetrici devono essere realizzati con tecniche costruttive che garantiscano prestazioni energetico-ambientali e in conformità alle norme sulle costruzioni in zona sismica.  

- l'art. 2 bis esclude la realizzazione degli interventi previsti negli immobili realizzati in difformità del titolo abitativo, collocati all'interno delle aree a rischio idrogeologico e pericolosità geomorfologia elevata o molto elevata, nella zona ‘rossa' a rischio Vesuvio ex lege regionale 21/2003, negli immobili di valore storico, culturale e architettonico, nelle aree di inedificabilità assoluta ai sensi delle leggi nazionali e regionali. 

- l'art. 4 bis stabilisce che gli interventi di incremento volumetrico possono essere realizzati anche sugli immobili qualificati ‘prima casa' (quella di residenza anagrafica) per i quali sia stata rilasciata la concessione in sanatoria o l'accertamento di conformità, ai sensi del DPR 380/2001 artt. 36 e 37, ovvero per i quali sia stata presentata, nei termini previsti dalla legislazione statale vigente in materia, istanza di condono dagli interessati, se aventi diritto, e siano state versate le somme prescritte.

- l'art. 5, che è stato oggetto di un intenso confronto tra le forze politiche, costituisce l'unicità del Piano-casa della Regione Campania: esso prevede la riqualificazione delle aree urbane degradate, anche al fine della risoluzione del disagio abitativo, attraverso l'individuazione di ambiti da parte dei Comuni destinati a sostituzione edilizia, anche in variante agli strumenti urbanistici vigenti, con aumento della volumetria esistente entro il limite del 50% per interventi di demolizione, ricostruzione e ristrutturazione urbanistica degli immobili esistenti con vincolo per la Regione di inserimento, nella programmazione, di fondi per l'edilizia economica e popolare.

- le amministrazioni comunali, anche in variante agli strumenti urbanistici vigenti e con provvedimento da adottare entro il termine perentorio di sessanta giorni,  possono individuare ambiti la cui trasformazione urbanistica ed edilizia è subordinata alla cessione da parte dei proprietari di aree o immobili da destinare a edilizia residenziale sociale, in aggiunta alla dotazione minima di spazi pubblici (aree a verde, parcheggi, etc.); le amministrazioni comunali possono, altresì, individuare tali ambiti da destinare esclusivamente alla edilizia residenziale sociale da destinare alle giovani coppie e a nuclei familiari con disagio abitativo.  

- la riqualificazione delle aree urbane degradate, nelle aree con dimensione di lotto non superiore a 15.000 mq, attraverso interventi di sostituzione edilizia per immobili dismessi, a parità di volumetria esistente, anche con cambiamento di destinazione d'uso, che prevedano la realizzazione di una quota non inferiore al 30% per l ‘edilizia sociale; e attraverso il cambio di destinazione d'uso delle attività produttive dismesse da almeno tre anni. (La legge prevede che i Comuni provvisti di strumenti urbanistici generali vigenti possono individuare, con provvedimento del Consiglio comunale, motivato da esigenze di carattere urbanistico ed edilizio, entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla entrata in vigore della legge, le aree nelle quali tali interventi non sono consentiti).  

- l'art. 6, oltre a modificare alcune norme del Piano Territoriale Regionale, prevede che ai sottotetti realizzati alla data di entrata in vigore della legge e per diciotto mesi a decorrere dalla stessa data vengano applicate le leggi regionali 15/2000 e 19/2001 in materia di recupero dei sottotetti. 

- l'art. 7 prevede che la realizzazione degli interventi di incremento volumetrico è subordinata alla valutazione della sicurezza del fabbricato del quale si intende aumentare la volumetria, che deve essere riportata nel fascicolo del fabbricato. 

- l'art. 8 modifica la legge 9/1983 sulle formalità necessarie per l'avvio degli interventi e prevedendo che la denuncia dei lavori è finalizzata anche ad ottenere l'autorizzazione sismica, che è obbligatoria nelle aree ad alto rischio sismico, di competenza dei Settori provinciali del Genio Civile.  

- l'art. 9 prevede che le istanze finalizzate ad ottenere i titoli abilitativi, DIA, permesso a costruire, richiesti dalle normative vigenti per la realizzazione degli interventi previsti dal Piano-casa, devono essere presentate entro il termine perentorio di diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge. 

In riferimento all'art. 9, l'Assemblea ha approvato un emendamento, per il quale la Giunta aveva espresso parere negativo, proposto dai consiglieri Salvatore Ronghi (MpA), Tonino Scala (Ls) e Pasquale Sommese (Pd) per consentire alle strutture di allevamento animale insistenti nel territorio dei Comuni dei Monti Lattari, facenti parte dell'area di produzione del ‘Provolone del Monaco DOP',  realizzate antecedentemente alla legge regionale 35/87, in deroga agli strumenti urbanistici, di essere adeguate ai criteri previsti dalle direttive Cee 91/629 e 98/58/Ce e alle vigenti norme igienico sanitarie. In tal modo si consente, in un'area dove il Piano-casa non si potrebbe applicare, a causa dei vincoli urbanistici, alle imprese produttrici del famoso formaggio, di adeguare le proprie strutture ed incrementare i propri standard di qualità.  

Il Consiglio non ha, invece, approvato l'Ordine del giorno, proposto dai consiglieri Salvatore Ronghi (MpA) e Pasquale Sommese (Pd) finalizzato ad evitare l'abbattimento delle case abusive e consentirne l'acquisizione da parte dei Comuni per la trasformazione in edilizia residenziale pubblica.

IL PREMIO PER LA PACE E PER I DIRITTI UMANI A DON LUIGI CIOTTI

4 Dicembre 2009

NAPOLI, 4 DICEMBRE 2009 " Il Premio per la Pace e per i Diritti Umani 2008 della Regione Campania è stato conferito al fondatore e animatore di Libera e della Comunità Gruppo Abele, Don Luigi Ciotti, per l'impegno profuso nella lotta contro la mafia e la camorra.La cerimonia di premiazione si è svolta, stamani, in Consiglio regionale, con la partecipazione di Don Ciotti, del Vice Presidente Gennaro Mucciolo, dei consiglieri componenti dell'Ufficio di Presidenza Antonio Amato e Salvatore Ronghi, del presidente della VIII Commissione Sebastiano Sorrentino, del presidente del Comitato per il Premio per la Pace e per i Diritti Umani della Regione Campania Adriana Buffardi."E' un premio importante e condiviso con la tutta la comunità di Libera che si batte per la lotta alla criminalità, per la cultura della legalità, per l'affermazione dei valori primari della pace, della verità, del lavoro, della giustizia sociale " ha detto Don Luigi Ciotti, nel ricevere il Premio, che ha voluto idealmente condividere con l'ex Prefetto di Napoli Renato Profili, recentemente scomparso, evidenziando che "grazie alla testardaggine solitaria di un uomo delle Istituzioni e di questa terra è nata la prima cooperativa sociale per la gestione dei beni confiscati alla camorra, in un periodo in cui era ritenuto impossibile portare avanti la battaglia per sottrarre i beni alla criminalità e dimostrando che il ‘noi' vince.Sul tema della destinazione dei beni confiscati alla camorra, Don Ciotti ha criticato il Governo nazionale rinnovando l'appello di Libera al ritiro dell'emendamento che vorrebbe destinarli alla vendita all'asta, con evidente pericolo che essi possano essere riacquistati dalla criminalità. Un appello raccolto dal Consiglio Regionale della Campania che, nella seduta di ieri, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, promosso dai consiglieri Amato e Ronghi, per impegnare il Governo al ritiro dell'emendamento e a garantire la destinazione dei beni confiscati alla criminalità a scopi sociali. "Proporre che i beni confiscati alla camorra vengano venduti all'asta significa sottovalutare la capacità della criminalità di inventarsi di tutto per tornarne in possesso e azzerare tutto lo sforzo compiuto per sottrarre risorse alla criminalità " ha sottolineato Don Ciotti - ; sarebbe necessario, invece, sbloccare i beni dalle ipoteche, che li gravano per circa il 36%, e destinarli a scopi sociali.Nel corso del suo intervento, Don Ciotti si è soffermato anche sui presunti rapporti tra camorra e politica e sulla necessità di un "ripristino di un'etica nella politica: "la politica deve darsi una regolata nel segno della trasparenza e della coerenza e deve ripulirsi delle presenze che destano sconcerto " ha sottolineato, precisando che "non si deve fare di un'erba un fascio e deve emergere la distinzione di chi agisce in politica secondo il suo significato più profondo: la più alta ed esigente forma di carità e di servizio alla gente. Su questo tema, Don Ciotti ha anche espresso apprezzamento per l'operato "della magistratura e delle forze dell'ordine che, pur in presenza di tanti ostacoli e dei gravi tagli alle risorse, sono in prima linea per la legalità e per fare chiarezza anche al fine di affermare il valore sociale della politica.

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